venerdì 26 ottobre 2012

La doppia vita di Veronica
la cineteca politica di Resistenza Internazionale



A cura di Giulia Pirrone

K. Kielowski, "La doppia vita di Veronica"
 
Questo mese il comitato Nobel ha assegnato il premio per la Pace all'Unione Europea riconoscendone i meriti nei progressi di pace e riconciliazione e per il ruolo di garante della democrazia e diritti umani che ha assunto all'interno del continente. 

Tra le motivazioni riportate dal comitato Norvegese viene riconosciuto all'Unione il successo nella costruzione di una fiducia reciproca tra Paesi una volta in guerra - e non molto tempo fa- come la Francia e la Germania. Cruciale viene anche considerato il contributo dato da essa nell'aver posto fine alle divisioni fra Est ed Ovest. 

E, seppure tutt'altro che in chiave politica, e' proprio di Est ed Ovest che K.Kieslowski parla ne La Doppia Vita di Veronica, presentato a Cannes nel 1991.
Distaccandosi da temi apertamente politici per la prima volta nella sua carriera, il regista adotta questa volta uno sguardo intimista e mistico affrontando la questione del "doppio". La Doppia Vita di Veronica e' una delicata rappresentazione di vita interiore, composta da un insieme di colori, suoni, presentimenti, intuizioni e sogni. Un film estremamente sensoriale dai cui suoni ed immagini e' necessario lasciarsi trasportare se si voglia coglierne il significato.

Veronique e Weronika sembrano essere uno sdoppiamento della stessa anima, nate a migliaia di chilometri di distanza. L'una francese e l'altra polacca, rispettivamente un'insegnante di musica ed una cantante, sono due opposti i cui destini più che incrociarsi tendono ad un certo punto a coincidere.
Evoca i doppi e le coincidenze  dei racconti de L'Aleph di Borges l'identita' fra queste due donne che si rivela nei dettagli di vita quotidiana (oggetti presenti nella vita di entrambe), e in sensazioni provate: Weronika sente di non essere sola al mondo mentre Veronique percepisce la mancanza di qualcosa dopo la morte di Weronika.

Pur non avendo alcuna intenzione di dare al film un significato politico, Kieslowski, allo stesso modo in cui Weronika si ritrova nel mezzo di una manifestazione di protesta e prende a camminare nella direzione opposta, e' testimone ed artefice di una delle prime tappe del consolidamento tra Est ed Ovest in Europa, almeno sul piano artistico e culturale. Il film fu co-prodotto fra Polonia e Francia e girato in entrambi i Paesi. Tematiche e tecniche, dall'utilizzo di luce e colori alla colonna sonora anticiparono quelle adottate nella Trilogia Film Blu, Film Bianco e Film Rosso. In quest' ultimo ricordiamo che fu protagonista la stessa Irene Jacob che impersona Veronique e Weronika.


Giulia Pirrone














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