Di Nicola Melloni
Torniamo ancora sulle violenze del 14 Novembre per un breve commento sulle parole di Saviano in un video su Repubblica. Parole di pace e concordia ma che servono veramente a poco se finiscono con l'invito per poliziotti e studenti a manifestare insieme, perchè "mai come in questo momento si è dalla stessa parte".
Torniamo ancora sulle violenze del 14 Novembre per un breve commento sulle parole di Saviano in un video su Repubblica. Parole di pace e concordia ma che servono veramente a poco se finiscono con l'invito per poliziotti e studenti a manifestare insieme, perchè "mai come in questo momento si è dalla stessa parte".
Non è così, e non lo può neppure essere. Non perché i poliziotti non possano manifestare, ma perché il poliziotto in divisa rappresenta lo Stato contro cui si protesta. Non è importante cosa pensi lui come persona, qui parliamo del ruolo che svolge. E non solo in Italia, dove le violenze sono selvagge, ma in tutta Europa, anche dove la tutela dell'ordine pubblico è fatta in maniera ben diversa.
Nell'Europa del 2012, ai tempi dell'austerity, la protesta è contro il sistema, sistema di cui i poliziotti, per funzione istituzionale, sono i difensori. Dire che poliziotti e manifestanti sono dalla stessa parte è negare l'esistenza dello scontro, cioè dell'importanza delle manifestazioni e del loro significato politico. Un discorso "buonista" non dissimile da quello della ex-sinistra che vede lavoro e capitale uniti sotto un'unica bandiera, negando cioè la dialettica sociale e politica, negando la natura stessa del nostro sistema economico.
E dunque possiamo stare a parlare per ore ed ore delle violenze di strada, della responsabilità della polizia, dei caschi e degli scudi, dei book block o dei black block. E possiamo parlare di ordine pubblico e gestione della piazza, e dei codici identificativi per gli agenti. Temi importanti, temi seri che andrebbero approfonditi. Ma che esulano dal discorso principale, dalla piazza e dallo sciopero europeo. E questo discorso è la violenza cieca dell'austerity, è la restrizione degli spazi democratici, è uno Stato succube dei mercati in cui i cittadini vengono man mano marginalizzati. Dove dunque dimostranti e poliziotti, cioè lo Stato, non possono, ma vorrei dire, non devono stare dalla stessa parte.
Se ti è piaciuto questo post, clicca sul simbolo della moschina che trovi qui sotto per farlo conoscere alla rete grazie al portale Tze-tze, notizie dalla rete