lunedì 19 novembre 2012

Poliziotti e studenti in corteo assieme: Saviano nel paese delle meraviglie

Di Nicola Melloni

Torniamo ancora sulle violenze del 14 Novembre per un breve commento sulle parole di Saviano in un video su Repubblica. Parole di pace e concordia ma che servono veramente a poco se finiscono con l'invito per poliziotti e studenti a manifestare insieme, perchè "mai come in questo momento si è dalla stessa parte". 
Non è così, e non lo può neppure essere. Non perché i poliziotti non possano manifestare, ma perché il poliziotto in divisa rappresenta lo Stato contro cui si protesta. Non è importante cosa pensi lui come persona, qui parliamo del ruolo che svolge. E non solo in Italia, dove le violenze sono selvagge, ma in tutta Europa, anche dove la tutela dell'ordine pubblico è fatta in maniera ben diversa.
Nell'Europa del 2012, ai tempi dell'austerity, la protesta è contro il sistema, sistema di cui i poliziotti, per funzione istituzionale, sono i difensori. Dire che poliziotti e manifestanti sono dalla stessa parte è negare l'esistenza dello scontro, cioè dell'importanza delle manifestazioni e del loro significato politico. Un discorso "buonista" non dissimile da quello della ex-sinistra che vede lavoro e capitale uniti sotto un'unica bandiera, negando cioè la dialettica sociale e politica, negando la natura stessa del nostro sistema economico.
E dunque possiamo stare a parlare per ore ed ore delle violenze di strada, della responsabilità della polizia, dei caschi e degli scudi, dei book block o dei black block. E possiamo parlare di ordine pubblico e gestione della piazza, e dei codici identificativi per gli agenti. Temi importanti, temi seri che andrebbero approfonditi. Ma che esulano dal discorso principale, dalla piazza e dallo sciopero europeo. E questo discorso è la violenza cieca dell'austerity, è la restrizione degli spazi democratici, è uno Stato succube dei mercati in cui i cittadini vengono man mano marginalizzati. Dove dunque dimostranti e poliziotti, cioè lo Stato, non possono, ma vorrei dire, non devono stare dalla stessa parte.



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