Dalla Seconda Repubblica alla Prima, senza passare per la Terza. Così possiamo riassumere il governo Letta che si accinge a prendere la fiducia in Parlamento. Un contentino per tutti, anche per la forma. Un paio di stelline per i cacciatori di lucciole. Ma sì, abbiamo un governo molto rosa, con un pò delle giovani virgulte del PDL, Lorenzin (con un ministero di gran peso come la Salute, auguri!) e la super bi-partisan Nunzia De Girolamo, compagna del lettiano Boccia. E per la prima volta un ministro di origine africana, una olimpionica di origine tedesca (forse era meglio metterla agli esteri che almeno lei con Schauble e compagnia si sarebbe fatta sentire), e pure la Bonino, che tutti amano anche se non si è ancora capito bene il perché, tra cambi di casacca, sconfitte clamorose e posizioni ultra reazionarie in politica economica ed internazionale (di cui per altro andrà a occuparsi).
Così foto assicurate, bei titoli sui giornali, un pò di operazione simpatia.
Dietro si muovono i pesi massimi ex democristiani, sparsi un pò in tutti i partiti: i ciellini se la cavano alla grande con due bei ministeri dal portafoglio pieno, Mauro alla difesa, Lupi alle infrastrutture. E poi Franceschini, Alfano, senza dimenticare naturalmente lo stesso Letta. Non potevano mancare i montiani, che in forza del loro tracollo elettorale si portano a casa la onnipresente Cancellieri, oltre allo stesso Mauro e a Moavero, ed i tecnici, visti gli egregi risultati del passato governo, da Triglia a Giovannini.
Ma soprattutto ministeri a pioggia per tutte le correnti del PD, per tenere tutti buoni in vista della fiducia. I turchi vengono normalizzati subito in cambio di un posticino per Orlando, i renziani portano a casa Del Rio, senza dimenticare Zanonato, quello del muro di Padova, uno dei leghisti piddini che potrà così supplire meravigliosamente alla mancanza del Carroccio.
E adesso, forza Italia......