Un articolo di Barbara Spinelli da "MicroMega" segnalatoci da Carla.
Lo potete leggere cliccando QUI .
domenica 10 luglio 2011
Big Society
Per chi non vive nel Regno Unito forse queste parole non dicono molto o nulla. Per noi che abbiamo
l’”onore di servire” il regno di sua maesta’ queste parole dicono molto se non tutto.
Big Society sarebbe la Grande Societa’ che ha in mente il governo in carica guidato dai conservatori
di David Cameron. In parole poverissime e brutali si tratterebbe di ridisegnare la societa’ britannica
in modo da renderla “piu’ autonoma”. Suona bene se non fosse che questo progetto non ha nulla di
moderno ma solo l’acido sapore di una Grande Riforma Conservatrice.
Il partito dei Tory da sempre lamenta che quando al governo c’erano i laburisti il sistema che questi
avevano messo in piedi era troppo assistenzialista. Quel sistema avrebbe prodotto una massa
inerte di persone che abusando del welfare del paese si sottrae al lavoro e vive a carico dei cittadini
contribuenti.
Premetto che personalmente non ho nessuna stima per Mr Blaire e nessun particolare
apprezzamento per i suoi anni di governo. Premetto inoltre che in parte sono d’accordo sul fatto che
il sistema assistenziale ha provocato delle brutture che devono essere corrette. Tuttavia penso che vi
siano una serie di responsabilita’ che rendono il quadro d’analisi assai piu’ complesso.
Ma ora vorrei concentrarmi su alcuni punti della Big Society decantata dal primo ministro David
Cameron.
Piace molto ai conservatori l’idea che questo paese sforni cittadini piu’ autonomi che in sostanza
non facciano piu’ affidamento sul sistema assistenziale e che siano piu’ partecipi delle decisioni che
li riguardano. Mi immagino, da non analista, che questo significhi piu’ lavoro, piu’ opportunita’, un
incremento piu’ consistente dei minimi salariali, il coinvolgimento in quelle decisioni che avranno
una ricaduta sulla propria vita, ecc. E invece non e’ proprio cosi’ che stanno andando le cose. Infatti
gli interventi fatti sino ad ora dal governo in carica sono stati il taglio netto dei benefits (appunto
il welfare), senza alcun aumento dei minimi salariali, e il licenziamento di migliaia di lavoratori
del settore pubblico, in un periodo dove trovare un lavoro anche in questo paese e’ diventato un
faticoso miraggio.
Dice Cameron che il terzo settore che impiega centinaia di migliaia di persone deve essere
ridimensionato e trasformarsi in un settore di pochi lavoratori stipendiati (probabilmente i soli
managers) e il resto tutto costituito da volontari.
Queste dunque le ricette presentate per dare corpo alla Big Society: taglio radicale dei benefits
(il sistema assistenziale), cacciata a calci nel sedere del personale qualificato che lavora nel terzo
settore attraverso tagli drastici ai fondi elargiti alle organizzazioni che operano in questa area,
licenziamento senza ripensamenti dei dipendenti pubblici , innalzamento delle tasse universitarie
che passeranno dai circa £3000 di oggi ai £9000 del 2012, con evidente riduzione d’accesso per le
fasce economicamente deboli della societa’ (salvo volersi indebitare fino a circa £30.000 o piu’ al
termine del ciclo universitario, attraverso i prestiti universitari tanto cari alla Gelmini) .
Non sono un’analista ma credo che non sia necessario esserlo per capire che qui il prezzo lo si fa
pagare a una sola parte della societa’ ossia alle fasce piu’ deboli e agli stipendi medio bassi.
Nella “lungimirante” idea della Big Society rientrano anche i progetti di drastica privatizzazione della
sanita’ pubblica’. Chissa’ perche’ una societa’ e’ tanto piu’ Big (grande) quanto piu’ i servizi sono
Little (piccoli). Questa teoria fa parte dei misteri che ancora devono essere svelati.
Dalle mie parti si dice che una persona e’ “torda” quando non capisce un qualcosa di semplice o
qualcosa che gli e’ stato spiegato piu’ volte. In questo momento mi sento torda perche’ davvero
non capisco il progetto di Big Society che Cameron va ripetendo da tempo. Come puo’ una
societa’ diventare Big, e quindi sempre piu’ autonoma dagli aiuti del governo o degli enti locali,
quando centinaglia di migliaia di persone vengono licenziate dallo stesso governo, direttamente o
indirettamente e viene ostacolato l’accesso all’universita’ e quindi alla formazione?
L’idea di Big Society e’ di snellire il coinvolgimento del governo e quindi alleggerire le spese
pubbliche. Questo dovrebbe avvenire, secondo Cameron, attraverso il lavoro volontario dei cittadini.
Centinaia di posti di lavoro remunerati verranno bruciati per fare spazio ai volontari. Bisogna
imparare a campare di sola aria visto che lo stipendio diventera’ un lusso o meglio detto un
privilegio!
Dicevo al principio che per chi vive nel Ragno Unito le parole Big Society possono dire molto o tutto e
infatti e’ proprio cosi’. Qui c’e’ in gioco il lavoro, una sottile certezza economica che permette di fare
delle scelte per il futuro per se’ e per i propri figli, quella serenita’ che e’ la condizione minima per
una vita decente.
Le fasce deboli di questa vecchia monarchia sono trattate come fossero peste da questo governo,
come se fossero il male che prosciuga le casse dello stato, il bubbone da debellare.
La crisi nella quale siamo immersi ha messo i conservatori di questo paese, che come surfisti
cavalcano l’onda delle elevate spese pubbliche insopportabili per un governo moderno e maturo,
nella posizione di incominciare a dare vita al loro disegno di Big Society che ridimensionera’ in modo
drastico e senza criterio il sistema di welfare e dei servizi oltre a quello del lavoro, e che lascera’
indietro quella parte di societa’ che non sapra’ o non potra’ correre alla stessa velocita’ dell’altra
parte della societa’, quella piu’ veloce o privilegiata.
Eppure il Regno Unito e’ ancora il sogno di molti italiani……questo e’ un altro mistero che non
trovera’ risposta.
Carla
l’”onore di servire” il regno di sua maesta’ queste parole dicono molto se non tutto.
Big Society sarebbe la Grande Societa’ che ha in mente il governo in carica guidato dai conservatori
di David Cameron. In parole poverissime e brutali si tratterebbe di ridisegnare la societa’ britannica
in modo da renderla “piu’ autonoma”. Suona bene se non fosse che questo progetto non ha nulla di
moderno ma solo l’acido sapore di una Grande Riforma Conservatrice.
Il partito dei Tory da sempre lamenta che quando al governo c’erano i laburisti il sistema che questi
avevano messo in piedi era troppo assistenzialista. Quel sistema avrebbe prodotto una massa
inerte di persone che abusando del welfare del paese si sottrae al lavoro e vive a carico dei cittadini
contribuenti.
Premetto che personalmente non ho nessuna stima per Mr Blaire e nessun particolare
apprezzamento per i suoi anni di governo. Premetto inoltre che in parte sono d’accordo sul fatto che
il sistema assistenziale ha provocato delle brutture che devono essere corrette. Tuttavia penso che vi
siano una serie di responsabilita’ che rendono il quadro d’analisi assai piu’ complesso.
Ma ora vorrei concentrarmi su alcuni punti della Big Society decantata dal primo ministro David
Cameron.
Piace molto ai conservatori l’idea che questo paese sforni cittadini piu’ autonomi che in sostanza
non facciano piu’ affidamento sul sistema assistenziale e che siano piu’ partecipi delle decisioni che
li riguardano. Mi immagino, da non analista, che questo significhi piu’ lavoro, piu’ opportunita’, un
incremento piu’ consistente dei minimi salariali, il coinvolgimento in quelle decisioni che avranno
una ricaduta sulla propria vita, ecc. E invece non e’ proprio cosi’ che stanno andando le cose. Infatti
gli interventi fatti sino ad ora dal governo in carica sono stati il taglio netto dei benefits (appunto
il welfare), senza alcun aumento dei minimi salariali, e il licenziamento di migliaia di lavoratori
del settore pubblico, in un periodo dove trovare un lavoro anche in questo paese e’ diventato un
faticoso miraggio.
Dice Cameron che il terzo settore che impiega centinaia di migliaia di persone deve essere
ridimensionato e trasformarsi in un settore di pochi lavoratori stipendiati (probabilmente i soli
managers) e il resto tutto costituito da volontari.
Queste dunque le ricette presentate per dare corpo alla Big Society: taglio radicale dei benefits
(il sistema assistenziale), cacciata a calci nel sedere del personale qualificato che lavora nel terzo
settore attraverso tagli drastici ai fondi elargiti alle organizzazioni che operano in questa area,
licenziamento senza ripensamenti dei dipendenti pubblici , innalzamento delle tasse universitarie
che passeranno dai circa £3000 di oggi ai £9000 del 2012, con evidente riduzione d’accesso per le
fasce economicamente deboli della societa’ (salvo volersi indebitare fino a circa £30.000 o piu’ al
termine del ciclo universitario, attraverso i prestiti universitari tanto cari alla Gelmini) .
Non sono un’analista ma credo che non sia necessario esserlo per capire che qui il prezzo lo si fa
pagare a una sola parte della societa’ ossia alle fasce piu’ deboli e agli stipendi medio bassi.
Nella “lungimirante” idea della Big Society rientrano anche i progetti di drastica privatizzazione della
sanita’ pubblica’. Chissa’ perche’ una societa’ e’ tanto piu’ Big (grande) quanto piu’ i servizi sono
Little (piccoli). Questa teoria fa parte dei misteri che ancora devono essere svelati.
Dalle mie parti si dice che una persona e’ “torda” quando non capisce un qualcosa di semplice o
qualcosa che gli e’ stato spiegato piu’ volte. In questo momento mi sento torda perche’ davvero
non capisco il progetto di Big Society che Cameron va ripetendo da tempo. Come puo’ una
societa’ diventare Big, e quindi sempre piu’ autonoma dagli aiuti del governo o degli enti locali,
quando centinaglia di migliaia di persone vengono licenziate dallo stesso governo, direttamente o
indirettamente e viene ostacolato l’accesso all’universita’ e quindi alla formazione?
L’idea di Big Society e’ di snellire il coinvolgimento del governo e quindi alleggerire le spese
pubbliche. Questo dovrebbe avvenire, secondo Cameron, attraverso il lavoro volontario dei cittadini.
Centinaia di posti di lavoro remunerati verranno bruciati per fare spazio ai volontari. Bisogna
imparare a campare di sola aria visto che lo stipendio diventera’ un lusso o meglio detto un
privilegio!
Dicevo al principio che per chi vive nel Ragno Unito le parole Big Society possono dire molto o tutto e
infatti e’ proprio cosi’. Qui c’e’ in gioco il lavoro, una sottile certezza economica che permette di fare
delle scelte per il futuro per se’ e per i propri figli, quella serenita’ che e’ la condizione minima per
una vita decente.
Le fasce deboli di questa vecchia monarchia sono trattate come fossero peste da questo governo,
come se fossero il male che prosciuga le casse dello stato, il bubbone da debellare.
La crisi nella quale siamo immersi ha messo i conservatori di questo paese, che come surfisti
cavalcano l’onda delle elevate spese pubbliche insopportabili per un governo moderno e maturo,
nella posizione di incominciare a dare vita al loro disegno di Big Society che ridimensionera’ in modo
drastico e senza criterio il sistema di welfare e dei servizi oltre a quello del lavoro, e che lascera’
indietro quella parte di societa’ che non sapra’ o non potra’ correre alla stessa velocita’ dell’altra
parte della societa’, quella piu’ veloce o privilegiata.
Eppure il Regno Unito e’ ancora il sogno di molti italiani……questo e’ un altro mistero che non
trovera’ risposta.
Carla
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