"The City of London":
"Post-democrazia"
Le reazioni scomposte del dopo 15 Ottobre sembrano confermare una tendenza ormai consolidata, la riduzione dei diritti democratici. In Italia, lo sappiamo, la FIAT cerca di ledere il diritto di sciopero. Ora il sindaco di Roma ed il governo tentano di ridurre il diritto di manifestare. Addirittura Maroni lo fa' con una proposta odiosa e classista, solo i ricchi possono manifestare presentando adeguate fidejussioni...leggi tutto l'articolo.
"Rassegna stampa"
E dopo il 15 ottobre?
- De Magistris: Serve un partito che dia voce agli indignati
- Parlato: Temo una coda degli ultimi scontri
- Rossanda: Indignatevi con calma
- Mucchetti: Gli indignados non sono untori, la politica riparta dall'uguaglianza
I quattro articoli, disponibili cliccando QUI
Inoltre:
- Stefano Rodotà: La democrazia non ha prezzi
- Loris Campetti: Vietato vietare
I due articoli, disponibili cliccando QUI
giovedì 20 ottobre 2011
Un anno in più, tanti diritti in meno
Esattamente un anno fa, Fiom e CGIL portarono in piazza a Roma centinaia di migliaia di (pacifiche) persone a reclamare il lavoro come bene comune. Maroni invocò il morto, seguendo un copione che l'irresponsabilità e l'ignoranza di questo governo e di parte dell'opposizione stanno evidentemente scrivendo da tempo. Un anno dopo siamo tutti più precari, sul lavoro e, soprattutto, in democrazia: la manifestazione della Fiom di domani viene ghettizzata a Piazza del Popolo dopo una lunga serie di trattative con la Questura di Roma.
Perché dover negoziare con lo Stato per esercitare un diritto sancito dalla Costituzione non è democrazia. E mentre Governo e opposizione trattano i cittadini come hooligans, sulla Val di Susa si addensano neri presagi. In questo precario contesto, non dovrebbe sfuggirci la violenza delle parole di Marchionne, quando dichiara che protestare è inutile . La sua sí è una nuova forma di terrorismo, totalmente priva di urbanità. Parafrasando Maroni.
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