martedì 31 luglio 2012

Gli aggiornamenti delle rubriche di Resistenza Internazionale
31 luglio 2012

The City of London:

Marchionne, il mercato e il vecchio vizio della Fiat

La scorsa settimana Marchionne ci ha dato una perfetta spiegazione sul perchè la FIAT sia in crisi nera ed in netto calo di vendite. Per un paio d'anni le responsabilità sono state date alla FIOM ed ai lavoratori che non si decidevano a lavorare a ritmi cinesi e salari indiani. Nello stesso periodo, i lavoratori della Volkswageni, a salari molto più alti, prendevano un premi di produzione di 6000 euro...leggi tutto l'articolo

Serenissima:

D'Ambrosio e la mia focaccia (scene da un pranzo domenicale)


Le lacrime di Napolitano stanno scalciando forte la mia coscienza . Sento che vogliono agitare in me una specie di rimorso per la morte di d’Ambrosio. Come se avessi contribuito personalmente alla pressione sul suo cuore nel nome banale della trasparenza.

Non ci sto...leggi tutto l'articolo

Resistenza Olimpica - Nadia Comaneci






Impossibile non parlare della perfezione raggiunta. Nadia Comaneci, 14enne alle Olimpiadi di Montreal è la prima atleta a ottenere un 10 per il suo esercizio alle parallele assimetriche - seguito poi da altri sei 10 durante i suoi altri esercizi. Tale fu la novità che le macchine non erano in grado di registrare il voto, il 10 non era incluso e agli spettatori che guardavano il punteggio comparve un inaspettato 1.00. Un uomo, anzi, una donna, che batte le macchine e fa la storia.




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lunedì 30 luglio 2012

Resistenza Olimpica - Aleksandr Popov






Uno dei più grandi nuotatori di sempre, di sicuro una leggenda dello stile libero. Ha dominato 50 e 100 metri dal 1994 al 2003 - con la sola vera eccezione dell'olimpiade di Sidney dove arrivò comunque secondo. La sua longevità - insieme al suo stile incredibilmente elegante - sono una cartolina per lo sport pulito e senza droghe. Il mondo si accorse di lui nel 1992, alle olimpiadi di Barcellona, quando nuotando senza uno Stato e senza una bandiera si trovò a gareggiare in mezzo a Matt Biondi e Tom Jager, 2 mostri sacri americani, che rimasero con un palmo di naso.
Nel 1996, poco dopo aver stravinto le olimpiadi di Atlanta, fu accoltellato da un venditore di cocomeri per le vie di Mosca - era intervenuto per sedare una rissa. Colpito ad un rene e con un polmone perforato si fece 3 mesi di riabilitazione solo per tornare a vincere i Mondiali del 1997.
La classe era talmente tanta che nel 1994 fece anche il record del mondo in vasca corta sui 100 dorso, il cui premio fu usato per pagare le spese della sqaudra russa senza soldi. 

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domenica 29 luglio 2012

Resistenza Olimpica - Antonio Rossi (e Giampiero Galeazzi)




Dopo un giorno di trionfi olimpici azzurri, giusto ricordare anche le emozioni del passato, perchè le Olimpiadi sono anche e soprattutto questo, momenti di gioia e, a volte, di dolore. 
Non si può allora che provare simpatia nel risentire l'urlo strozzato di Galeazzi - si guarda a destra, si guarda a sinistra... - che festeggia l'oro di Rossi e Bonomi nel K2 a Sidney 2000. Una bella pagina di sport sottolineata da una telecronaca veramente partecipata.


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sabato 28 luglio 2012

Resistenza Olimpica - Aleksandr Potashov e Andrey Perlov




Ai Mondiali di Tokyo, nell'Agosto del 1991, mentre l'Unione Sovietica si disintegrava, due atleti con la maglia CCCP, uno bielorusso e l'altro russo, concludevano abbracciati la più massacrante specialità dell'Atletica, la 50 km di marcia. Purtroppo i giudici non capirono l'eroismo ed il significato del gesto ed assegnarono l'oro al solo Potashov per 0.01 secondi.



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venerdì 27 luglio 2012

Resistenza Olimpica - Derek Redmond


Oggi iniziano i XXX Giochi Olimpici e Resistenza Internazionale dedica a questo evento uno speciale che ricorda tutti (o quasi) gli atleti "resistenti" che hanno contribuito nel corso degli anni a farci piangere, sognare, esultare. Il primo di questi, in omaggio al paese organizzatore, è il brittanico Derek Redmond, 20 anni fa a Barcellona.




Barcellona, 1992, seminfinale dei 400 metri. Derek Redmond si strappa il muscolo della coscia a 150 metri dalla traguardo, e continua a correre su una gamba sola, ultimo e disperato, con la gara già finita. Ma vuole raggiungere il traguardo, negli ultimi metri aiutato dal padre che lo sorregge. 
Uno degli esempi migliori dello spirito olimpico, della voglia di combattere, della necessità di rialzarsi anche quando tutto il mondo ci crolla addosso. 




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giovedì 26 luglio 2012

A Londra le Olimpiadi iniziano malissimo

Non sono ancora iniziate ufficialmente, ed è già polemica. Le Olimpiadi di Londra sono decisamente partite col piede sbagliato. Non mi riferisco alla gaffe - tipica della disorganizzazione e sciattonaggine inglese - di confondere Corea del Nord e Corea del Sud, che comunque è un errore offensivo ed imperdonabile.
Ma il vero scandalo è la decisione del governo brittanico di non dare il visto per entrare a Londra al presidente bielorusso Lukashenko che è, tra le altre cose, anche il presidente del comitato olimpico di quel paese. Sia chiaro che qui nessuno difende Lukashenko, uno degli ultimi dittatori europei. Ma la decisione inglese non solo viola la tregua olimpica ma è anche un atto ingiustificabile di colonialismo culturale e sportivo.
A Londra passeggiano a piede libero diversi dittatori ben peggiori di Lukashenko. Tutti ricorderanno che Pinochet fu arrestato proprio nella capitale inglese ma su richiesta del giudice spagnolo Garzon e che il governo brittanico fece di tutto per farlo rilasciare, magari dopo un tè con Margaret Thatcher. Inoltre ai vari sceicchi arabi e membri della famiglia reale saudita è data mano libera a Londra, dove custodiscono molti del loro soldi, hanno macchine, appartamenti e squadre di calcio. Ma si sa, se sono amici allora non sono dittatori, ci mancherebbe.
Il punto però è un altro. Londra ha sicuramente diritto di fare la politica dei visti come meglio preferisce, o forse a favore di chi meglio la paga. Ma le Olimpiadi sono un fatto diverso. Le Olimpiadi sono un evento internazionale che Londra ospita, ma non sono un fatto privato inglese. Che venga deciso che un membro di un comitato olimpico di un altro paese non posso partecipare ai giochi è a dir poco raccapricciante.  


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mercoledì 25 luglio 2012

Gli aggiornamenti della rubriche di Resistenza Internazionale
25 luglio 2012

The City of London:

"Una tregua olimpica per i mercati"

Ai tempi dell'antica Grecia i giochi olimpici erano un momento sacro che portava insieme tutta l'Ellade. Sparta, Atene, Tebe erano tutte insieme per gareggiare e onorare gli Dei e tutte le divisioni e guerre erano temporanemante sospese.
Forse la Grecia ha ancora qualcosa da insegnarci...leggi tutto l'articolo

Serenissima:

"L'ultimo bacio (Perugina)"

Nessun bacio è uguale a un altro.
Questo lo so io e lo sa la Perugina, dove i baci li colano, non li fanno con lo stampino come gli amanti frettolosi. E proprio per questo non mi sta bene che chi lavora perpetuando la storia di una lunga tradizione italiana si debba rassegnare a condividere dignità e stipendio, sia pure coi figli...leggi tutto l'articolo


Territori in movimento:

"Le mani sulla città"

L'orologio su Trafalgar Square segna tre giorni all'appuntamento. La torcia olimpica sta percorrendo le strade londinesi tirate a lucido per l'occasione; essa è preceduta da un corteo di sponsor, i veri protagonisti di un evento in cui lo sport è la classica foglia di fico. Si tratta di un fenomeno ormai consolidato, non certo peculiare dei Giochi del 2012, ma che conosce un "salto di qualità" in questa città dove alla privatizzazione di settori industriali e delle aziende di servizi è seguita una colonizzazione dello spazio pubblico...Leggi tutto l'articolo

martedì 24 luglio 2012

il nuovo clip della campagna elettorale di Silvio Berlusconi





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Gli aggiornamenti delle rubriche di Resistenza Internazionale
24 luglio 2012

The City of London:

Danke mr Euro

Esattamente in coincidenza con la nascita dell'Euro la Germania ha quadruplicato il suo avanzo commerciale. Bravi loro con le riforme strutturali del governo Schroeder, ma bravo soprattutto l'Euro che ha bloccato la possibilità per le altre economie continentali di svalutare e tenersi competitive.
Per altro le riforme (leggi: repressione salariale) che hanno reso la Germania così competitiva sono state effettuate in ben altro contesto...leggi tutto l'articolo

Serenissima:

Donna sull'orlo di una crisi

C'era una volta una Spagna fessacchiotta che godeva come un pigs di una cosa che si chiamava superavit (parola ormai desueta); una Spagna illusa che credeva che il suo florido stato sociale sarebbe durato in eterno...leggi tutto l'articolo

venerdì 20 luglio 2012

La foto che vorremmo vedere in Val di Susa, per esempio

Di Monica Bedana


Madrid, ieri sera, l'immensa protesta di cittadini e di tutti i sindacati uniti, unitissimi contro il Governo di Rajoy ed il governo-ombra della troika, che porteranno il Paese ad essere una nuova Argentina (nel migliore dei casi) o una seconda Grecia.

Appare un gruppetto sparutissimo di poliziotti  e sfila con lo striscione "siamo la polizia del popolo, non dei politici". Hanno il coraggio di dire che non dovrebbe essere la povera gente (in senso letterale; tagli per 65.000 milioni di euro approvati ieri, l'IVA sul materiale scolastico che passa dal 4% al 21%, una matita sarà un bene di lusso, guai a rosicchiarla) il bersaglio delle manganellate.

Nel frattempo, le mogli dei minatori costrette a denudarsi per passare i controlli per entrare in Parlamento, quell'Istituzione aperta a tutti i cittadini perché noi ne abbiamo scelto i rappresentanti.
E il Ministro di Giustizia che indurisce il codice penale all'inverosimile.
E Rajoy che evita di mostrarsi in Parlamento mentre si approva la macelleria sociale.
La triste sensazione personale che in questo Paese in cui ho vissuto per 20 anni la classe politica, pur meno sozza che in Italia, abbia perso completamente l'orientamento ed il senso della vergogna.

Ma la gente non ha perso il coraggio. "Fai sempre quello che hai paura di fare" (e non mi ricordo chi l'ha detto ma ci va benissimo lo stesso). Come quei quattro poliziotti della foto, che staranno già pagando le conseguenze di un gesto che dà coraggio a tutti.

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Un altro barattolo di marmellata

Di Simone Rossi


Non trascorre settimana in cui la cronaca non ci riporti di qualche comportamento immorale, quando non illegale, di un istituto bancario.
Nonostante tali comportamenti siano alla base della crisi scoppiata nel 2008 e del suo protrarsi, il dogma del libero mercato che si regolamenta e della finanza che crea ricchezza ha continuato a regnare nelle sale del potere politico ed ha impedito qualsiasi vera riforma del settore.
Dopo aver visto vari istituti di credito continuare ad elargire bonus milionari a prescindere dai risultati, dopo lo scandalo delle banche che hanno taroccato i tassi di interesse, l'istituto britannico HSBC è stato colto con le mani nel succoso giro del lavaggio di denaro sporco. Non che si tratti del primo caso, come la storia italiana del Dopoguerra ha mostrato e considerato che i miliardi di profitti delle mafie non possono volatilizzarsi.
Secondo quanto emerso da un'inchiesta del Senato statunitense, l'istituto britannico e le sue sussidiarie hanno contribuito al riciclaggio di denaro proveniente dai cartelli del narcotraffico messicano, hanno avuto rapporti con una banca saudita collegata ad Al Quaida e con paesi nella lista nera dei nemici del Occidente "democratico".
Che si tratti di falle nel sistema di controllo della banca o della applicazione della massima latina "pecunia non olet", ci troviamo nuovamente di fronte all'ennesimo indicatore a conferma del fatto che il settore finanziario vada posto sotto controllo e che i presupposti su cui dagli anni '80 esso è stato deregolamentato sono errati. Gli istituti di credito e finanziari non sono in grado di auto regolamentarsi né di contribuire al benessere della collettività. È tempo di mettere il bambino capriccioso in riga; di scuse e di promesse da marinaio non ce ne facciamo alcunché.

Qui sotto riporto il link all'articolo pubblicato dal quotidiano britannico The Guardian sull'argomento.
http://www.guardian.co.uk/business/2012/jul/17/hsbc-executive-resigns-senate

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giovedì 19 luglio 2012

Aggiornamento delle rubriche

Oggi su The City of London:
Il Mito dell'Austerity Baltica
E' ormai qualche mese che tra economisti e policy-makers europei gira una storiella su come l'austerity possa funzionare bene, se implementata nella maniera giusta. I casi riportati sono quelli dei paesi baltici che dopo il 2009 hanno effettuato tagli nell'ordine dell'8-9% del PIL e che l'anno scorso hanno registrato una crescita considerevole, attorno al 6%.....[continua la lettura] 


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mercoledì 18 luglio 2012

Aggiornamento delle rubriche

Oggi su The City of London:
Che senso ha prendersela con Moody's?
L'ulteriore declassamento dell'Italia è stato visto quasi come uno scandalo, un delitto di lesa maestà. Ma come, noi mettiamo i tecnici e sospendiamo la democrazia per far piacere ai mercati, ed i guardiani dei suddetti mercati ci castigano?.....(continua a leggere) 



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martedì 17 luglio 2012

È così difficile?

di Stefano Mersi

Lasciatemelo dire: l'Italia vista da fuori è molto strana. La sensazione di noi italiani che viviamo e lavoriamo all'estero è che la politica sia intrappolata in se stessa, e che il Paese sarebbe pronto ad essere molto avanti. Ecco un esempio.

Stamani apro la posta e trovo la rivista della mia assicurazione mutuale (francese). Titolo: "Io ho due mamme!"1. Foto: bambina felice.
La prima cosa che penso: "ma in Italia avrebbero con un titolo così chissà che polemiche... avrebbero avuto il coraggio?".

Poi guardi cosa pensa la gente: in pratica sono tutti d'accordo che una coppia dovrebbe avere dei diritti, indipendentemente dal sesso. Ragionevole, no?

Il PD sull'argomento ha delle convulsioni incomprensibili (lasciamo perdere le sterili polemiche di Grillo).
La morale cattolica dice: la famiglia è solo etero.
Ok, vi rispetto. Ma se uno non è cattolico? Deve valere anche per me se sono buddista, ateo o dadaista?

L'integralismo è il male assoluto, purché islamico...

Esattamente 300 anni fa qui a Ginevra fa nasceva Jean-Jacques Rousseau (celebrazioni ovunque): Uomini, siate umani, è il vostro primo dovere; siatelo verso tutte le condizioni, verso tutte le età, verso tutto ciò che non è estraneo all'uomo2.

P.S. Soyez humains, siate umani ricorda il motto (restiamo umani) di qualcuno che non scorderemo facilmente. Ciao Vittorio.

Note:

1 : Il pratica è una pubblicità delle assicurazioni pensate per le "nuove famiglie". RC per i figli di persone separate che coprono quando i bimbi sono da entrambi i genitori, assicurazioni vita che coprono anche i non congiunti-secondo-la-legge, etc.
2 : Hommes, soyez humains, c'est votre premier devoir ; soyez-le pour tous les états, pour tous les âges, pour tout ce qui n'est pas étranger à l'homme. [Jean Jacques Rousseau - Emile, libro secondo, 1762]

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giovedì 12 luglio 2012

Cojonudos!
Di Monica Bedana

Le donne dei minatori spagnoli della "marcia nera" manganellate in una Madrid blindata al loro arrivo nella capitale

(Versión española aquí)


Quando un Presidente del Governo cala le brache davanti al mondo intero, ai cittadini non rimane che tirar fuori gli attributi. E cosí il caso ha voluto che mentre Rajoy balbettava in Parlamento un'infame giustificazione sul perché stia facendo l'esatto contrario di ciò che promise in campagna elettorale (“Noi spagnoli non possiamo scegliere se fare o non fare sacrifici. Non abbiamo questa libertà”) i 200 minatori della "marcia nera" partita dalle Asturie e da León lo scorso 22 giugno giungessero a Madrid e si piazzassero sotto il Ministero dell'Industria a reclamare senza mezzi termini i diritti propri e quelli di tutti i lavoratori. 

A questa gente, coi piedi piagati, coi muscoli pezzi, cotta dal sole dopo una vita passata al buio sotto terra e condannata senza preavviso alla disoccupazione, il Presidente ha detto “abbiamo bisogno che ci prestiate soldi”. La sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato: peccato non ci fossero gli amiconi di Bankia, la banca-giocattolo dell'ex direttore del FMI e di tutto il PP, appostati sotto il Ministero dell'Industria in quel momento. I soldi, per loro, per tappare i loro buchi li sgancia l'Europa e si prende gli interessi non tanto in euro quanto in democrazia: l'unica cosa onesta che ha detto Rajoy è che non siamo liberi. Son state una farsa dunque le elezioni da cui lui è uscito Presidente.

Allenata alla solidarietà, la gente di Madrid ha accolto i minatori a braccia aperte, supplendo cosí la vergogna generata dal rifiuto di occuparsene espresso dalle Istituzioni locali e regionali, governate dai Popolari. Il carbone non sta simpatico a nessuno, inquina, è caro, le tecniche di estrazione sono obsolete ma quando si chiede di pensare ad un piano per riconvertire il settore e ricollocare i lavoratori si diventa automaticamente sovversivi e si ha diritto solo alle bastonate. Le miniere in questo Paese esistono da molto prima di Cristo ma per chiuderle e voltare le spalle a tutte le famiglie che ci vivono da generazioni è bastato un anno ed il 63% in meno delle sovvenzioni.

I minatori della marcia nera e molti cittadini che li hanno appoggiati hanno sperimentato ieri sulla propria pelle quel logoratissimo concetto di sangue, sudore e lacrime che Rajoy stava esprimendo in Parlamento “allo stile di Churchill”, come ha detto qualche demente Popolare privo di senso della Storia e del ridicolo.
Oltre ai minatori del nord ci sono le loro donne, insostituibili e coraggiose organizzatrici della logistica di buona parte della marcia; e ci sono altri compagni che da 45 giorni, per protesta contro i tagli, han deciso di rimanere sotto terra. La loro causa è diventata la causa di quello spagnolo su 4 che, secondo la OCSE, sarà disoccupato nel futuro. La causa di chi ha capito benissimo che il modello spagnolo di crescita, basato sul credito, è fallito, e che mentre il Governo si preoccupa di salvare il culo all'astratta finanza spariscono l'economia reale ed il tessuto produttivo del Paese. Di chi sa che le alternative ci sono ma non hanno a che fare con l'immolazione dello stato sociale. I minatori delle miniere di carbone spagnoli, come i metalmeccanici di Fiom in Italia, simboli di ogni lotta per la dignità. “Orgoglio di tutti noi”, gridava la gente qui al vederli passare, “cojonudos”. Gente con le palle.

P.S.: Leggi anche "Spagna: austerity e manganello", oggi su "The City of London"

Uno dei momenti più emotivi, la marcia notturna

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martedì 10 luglio 2012

Dietro le quinte della scoperta del bosone di Higgs

Di Stefano Mersi

Chi scrive lavora (con altre tremila persone1) su CMS, un esperimento del CERN che insieme ad ATLAS ha appena annunciato la scoperta del bosone Higgs. O per essere veramente pignoli, di qualcosa-che-gli-somiglia-tanto-tanto-ma-tra-qualche-mese-ne-sapremo-di-più.
Se penso all'importanza storica di questo risultato mi vengono i brividi.
A qualche giorno di distanza dall'annuncio ufficiale me la sono sentita di fare due considerazioni in pubblico, ma ci tengo a precisare che quanto segue rappresenta solo il mio personale punto di vista e non può essere attribuito all'organizzazione per cui lavoro, il CERN.
Cercherò di fare una breve introduzione, ma vi segnalo anche un ottimo pezzo uscito sul manifesto, rara perla nel panorama del giornalismo scientifico italiano, a firma di Tommaso Dorigo. E in calce un elenco di blog a tema.
A proposito: proprio mentre scrivo arriva la notizia che nel decreto sulla spending review ci sarebbe un taglio pesante all'INFN, che ha dato un contributo importante a questa ricerca. Con una mano ci si congratula e con l'altra si rapina!

Perché siamo di fronte ad una scoperta storica

La materia che conosciamo è costituita da particelle elementari, tenute insieme da solo 4 campi di forze. Una è la gravità, descritta dalla relatività generale di Einstein e sta "per conto suo" (per il momento).
Le altre tre forze sono descritte dalla meccanica quantistica: la forza elettromagnetica, forza forte e forza debole. Queste sono descritte in modo eccellente dal Modello Standard, che descrive l'azione di questi campi (o forze) come lo "scambio" di particelle dette bosoni.
  • Per esempio: quando accendete il vostro cellulare, questo manda dei bosoni γ (o fotoni) all'antenna ricevente e viceversa e così comunicano.
  • Per esempio: il sole emette dei bosoni γ (fotoni, forza elettromagnetica) che arrivano sulla terra e ci scaldano.
  • Per esempio: all'interno del sole sotto certe condizioni dei quark up emettono un bosone W (forza debole) trasformandosi in quark down. Senza questo processo non potrebbero avvenire le reazioni nucleari che tengono "acceso" il sole.
  • Per esempio: gli stessi nuclei degli atomi non starebbero insieme se i quark che li compongono non fossero tenuti insieme dai bosoni g (gluoni, forza forte).
Fino a ieri conoscevamo solo 4 bosoni nel mondo delle particelle elementari: γ, W, Z, g.
Oggi ne abbiamo scoperto uno nuovo. E se il Modello Standard è corretto è anche l'ultimo che mancava all'appello!

Che cos'è il bosone di Higgs

Il meccanismo di Higgs (che prevede l'esistenza dell'omonimo bosone) è necessario nel Modello Standard per inserire nelle equazioni la massa delle particelle. "E allora?" direte. Un attimo di pazienza.
Se prendete le equazioni della meccanica quantistica e provate a descrivere il mondo delle particelle ottenete come risultato che tutte le particelle hanno una massa pari a zero. Il che è un problema, perché tutte le particelle note (a parte il fotone) hanno una massa. E se così non fosse l'universo sarebbe molto diverso da come lo conosciamo. In particolare: niente atomi, niente chimica, niente vita. Noioso come Ginevra il sabato sera a Febbraio.
Se furbescamente provate a inserire la massa nelle equazioni "a forza" (quando il vostro professore si gira aggiungete +m) è quasi peggio: si ottengono risultati insensati.
L'elegante soluzione proposta da Higgs e colleghi prevede l'esistenza di un nuovo campo con il quale le altre particelle interagiscono. Se il campo ha le proprietà opportune, l'interazione stessa compare nelle vostre equazioni come una massa. Le particelle che interagiscono di più con questo campo "acquistano" una massa maggiore.
In questo modo il problema di inserire la massa nel Modello Standard sparisce. Anzi si potrebbe dire che alla luce del meccanismo di Higgs la massa delle particelle non è che una proprietà apparente: avremmo trovato una spiegazione2 della massa. La teoria è così efficace che è stata subito utilizzata.
  • Piccola conseguenza: se questo campo esiste allora esiste anche il bosone corrispondente. Quindi per provare questa teoria bisogna scoprire il bosone di Higgs.
  • Piccolo problema: la teoria non prevede quanto il bosone di Higgs interagisca con il campo di Higgs (ossia la sua auto-interazione), quindi non ci dice qual'è la sua massa. E se non conosci la massa di una particella non sai nemmeno che macchina serve per studiarla!

Cercare il bosone di Higgs

Qui devo usare (un po' a sproposito) una equazione sola, ma la conoscete già: E=mc2. Che vuol dire che facendo "sparire" una quantità di massa m si ottiene una energia proporzionale E (bum3!). O viceversa: per creare una particella di massa m bisogna spendere una energia E.
Per trovare nuove particelle in generale il metodo è quasi sempre lo stesso. Si accelerano delle particelle ad alte energie (per esempio protoni), poi si fanno scontrare. Nelle collisioni ogni tanto queste perdono una parte della loro energia che si trasforma in nuove particelle.
Da piccolo rimasi affascinato da questo paragone: è come se facendo scontrare due fragole poteste produrre banane, limoni, ...
Questo è il mestiere degli acceleratori di particelle. Al CERN oggi abbiamo LHC, che è l'acceleratore più potente mai costruito, sia come energia raggiunta dai protoni che come quantità di collisioni al secondo che riesce a produrre. Un vero gioiello!
Le particelle così create sono in genere instabili (quelle stabili si trovano in natura è non c'è bisogno di torturare i protoni per ottenerle) e quindi decadono: spariscono lasciando al loro posto altre particelle più stabili. Se tutto questo avviene dentro ad un rivelatore di particelle come CMS o ATLAS, potete "fotografare" i prodotti di decadimento e risalire all'identità delle particelle che li hanno generati.

Semplice: perché ci avete messo tanto?

La difficoltà di identificare il bosone di Higgs è dovuta a tre fatti:
  1. La sua massa è molto elevata: circa 125 o 126 GeV (Yess! Ora lo sappiamo!). Di più pesante c'è solo il quark top (173 GeV), scoperto al FermiLab nel 1995, mentre un protone "pesa" 0.9 GeV;
  2. La probabilità di creare un bosone di Higgs in uno scontro protone-protone è molto bassa: una su 3.5 miliardi a LHC. Ed è ancora minore se si usano acceleratori di energia più bassa;
  3. I suoi prodotti di decadimento non sono molto "diversi" da quelli di altre particelle note e prodotte copiosamente dalle collisioni tra protoni.

Da qualche mese deboli segnali, ma il rigore è d'obbligo

Già a Dicembre scorso, analizzando i dati raccolti da CMS e ATLAS si era notato qualcosa di strano. Dopo aver fatto scontrare circa 400'000 miliardi di protoni, alcune decine di queste collisioni avevano lasciato una traccia giudicata interessante.
Dato che il numero di eventi interessanti era così basso c'era la possibilità che si trattasse in una fluttuazione statistica. Se giocate a risiko e per prima cosa ottenete un triplo sei, non concludete immediatamente che i dadi sono truccati, no4?
La probabilità che i risultati ottenuti fossero una combinazione casuale nel solo CMS era stata calcolata in circa 0.13%. Non abbastanza bassa da dichiarare la scoperta. Nonostante l'enorme pressione e la sensazione di esserci riusciti.
Quante certezze meno probabili ci vengono vendute quotidianamente?
Oggi con più dati a disposizione la stessa probabilità è scesa a 1 su 30 milioni. Come ha detto modestamente il direttore del CERN, Rolph Heuer, "come uomo della strada direi che ci siamo!". (Lo vedete il "bozzo" sul grafico? Questo è uno dei "segnali" del nuovo bosone).


E adesso?

E adesso comincia il bello. Ora che sappiamo come produrre e individuare i bosoni di Higgs possiamo cominciare a studiarne le proprietà. Scoprire se si comportano come previsto dal Modello Standard o se hanno qualche sorpresa in serbo. Misurare, insomma, tutti quei parametri che non sono previsti dalla teoria, poi rimettere tutto dentro le equazioni e guardare da vicino com'è fatto l'universo.
La maggior parte dei fisici si aspetta qualche sorpresina o dal bosone di Higgs o da qualche altra particella ancora da scoprire5.

Un impresa scientifica e umana

Ci sono voluti venti anni di lavoro tra l'approvazione del progetto LHC e i risultati che abbiamo visto oggi. Quando si investe sulla ricerca bisogna avere un progetto a lungo termine.
C'è voluto il lavoro di migliaia di persone e la collaborazione di decine di istituti sparsi per tutto il mondo. Progetti di questa portata richiedono la collaborazione internazionale e costruiscono ponti.
Molte persone ci chiedono: a cosa serve tutto questo? Ci sono molte risposte buone: le ricadute pratiche delle tecnologie sviluppate (il www è stato inventato al CERN per dirne una). Oppure il fatto che le imprese che collaborano con i centri di ricerca ottengono un know-how impagabile. Io personalmente ho tre risposte:
  1. La frontiera della conoscenza oggi pοtrebbe diventare tecnologia applicata domani. Ci vuole di solito un secolo prima che una scoperta scientifica venga sfruttata per una tecnologia (anche se per il bosone di Higgs non è qui che punterei i miei soldi... ma la stessa cosa veniva detta della relatività proprio un secolo fa e oggi se i vostri GPS non sgarrano malamente è grazie al buon vecchio Einstein);
  2. La scienza ha un significato in sé. Capire come è fatto l'universo non ha prezzo (considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza);
  3. L'unico modo di tenere viva la scienza (e quindi di avere innovazione) è di spingere i limiti della ricerca: fare scienza è un mestiere e come tutti i mestieri non si impara sui libri, ma ha un suo apprendistato. Credo che se non si facesse ricerca si interromperebbe inevitabilmente la trasmissione del sapere scientifico e in poche generazioni potremmo tornare ad un moderno medioevo. Questo meriterebbe un discorso a parte ma c'è chi sostiene che sia già successo in passato.

Una nota personale

Sono ormai quasi dieci anni che lavoro a questo esperimento ed ho avuto l'onore di partecipare direttamente alla calibrazione prima e alla presa dati poi di uno dei suoi componenti. E ancora da prima ho partecipato alla costruzione (sono quello col cacciavitino...).
Quando è stato chiaro il significato dei dati che si stavano accumulando ho provato una emozione crescente anche se non ho partecipato personalmente alla analisi dei dati (ma non potevamo far trapelare nulla).
Il giorno prima dell'annuncio ufficiale ancora non sapevo di preciso che cosa avessero in mano i colleghi di ATLAS (è risultato poi un accordo spettacolare fra i dati dei due esperimenti).
Dopo aver tirato tardi in ufficio (alle tre del mattino) prima di andare a casa sono passato davanti all'aula dove sarebbe stato tenuto il seminario storico e ho trovato circa cento persone (tra cui molti summer students) in coda per il seminario delle nove!
Beh, se si fa per l'ultimo iPod o per Star Wars... Il seminario l'ho visto via web dall'ufficio con i colleghi!

Un ultimo commento: è per me un privilegio lavorare in un ambiente veramente aperto e internazionale: tutti i risultati delle ricerche sono pubblicati in modo che siano liberamente accessibili al mondo e le tecnologie sviluppate al CERN sono rese accessibili. Ma non solo.
In posti come questo il mondo sembra molto più piccolo. Durante la guerra in Georgia ho sentito la paura degli amici georgiani per le comunicazioni interrotte, ma nella stanza accanto ho potuto parlare con i colleghi russi.
Quando vedo lavorare insieme colleghi pakistani e indiani come se fosse la cosa più naturale del mondo. Quando penso che lo spokesman del nostro esperimento è americano e gli ultimi studenti arrivati sono iraniani. Quando i summer students israeliani e palestinesi organizzano spontaneamente questo party capisco che c'è qualcosa che va oltre.

Per saperne di più:

Blog in italiano: borborigmi
In inglese: il già citato blog di Dorigo, Not even wrong, (altri su segnalazione)
Twitter: CERN, CMS, ATLAS
Il seminario con l'annuncio ufficiale: consiglio di saltare a 34'30" quando viene reso noto che la significatività del segnale è pari a 5 sigma (ovvero lo standard necessario per dichiarare una scoperta).

Note:

1 : Più o meno: i ricercatori che firmano gli articoli sono circa 2300, più ce ne sono molti altri il cui lavoro è fondamentale. A occhio alla fine saremo tremila.

2 : Nel campo della scienza in effetti non esistono spiegazioni ma solo descrizioni. Solo che alcune sono così chiare, belle ed eleganti che ti fanno dire: "ah, ho capito!". Guarda caso però le descrizioni più belle fanno anche delle previsioni che si avverano. Questo rimarrà per me un mistero. Devo aggiungere che qui si parla della massa delle particelle. La maggior parte della "massa" degli oggetti che ci circonda è dovuta all'energia della interazione forte che tiene insieme i nuclei (secondo la relatività generale di Einstein, infatti, l'energia stessa è "pesante").

3 : Scrivo bum! perché il fattore di proporzionalità è la velocità della luce al quadrato: enorme. A buon intenditor...

4 : Io sì, ma sono paranoico. Lo scrivo per la CIA che legge le mie mail: sono paranoico, quindi so che mi spiate!

5 : Ma c'è la anche possibilità che questa sia l'ultima particella fondamentale scoperta in laboratorio e che per fare altre scoperte dovremo alzare gli occhi al cielo. Letteralmente.

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lunedì 9 luglio 2012

Polizia: quando le scuse non bastano

Di Nicola Melloni


La sentenza sulla Diaz e sul G8 è stata una vittoria storica perchè finalmente ha visto la condanna dei vertici della polizia. Una vittoria, sia chiaro, non per il movimento no global, ma per la democrazia italiana. Una democrazia che, dopo 11 anni, è riuscita a dire che non si può picchiare a proprio piacimento, protetti dalla divisa, cittadini inermi e soprattutto innocenti. Ma poco sarebbe cambiato se anche fossero stati colpevoli. In uno stato di diritto queste cose non sono tollerabili.
E sacrosante sono state le scuse del Capo della Polizia, Manganelli, che almeno ha avuto il coraggio di assumersi alcune responsabilità. Coraggio mancato ai vari LaRussa e Gasparri, quelli secondo cui bisogna comunque credere ai nostri ragazzi in divisa e mai a quei violenti capelloni che protestano.
E però non basta. No. Non bastano le scuse, non basta la sentenza.
La sentenza condanna alti funzionari ma scagiona l'allora Capo della Polizia, Gianni DeGennaro, per un cavillo e per quella che, con molta probabilità, è stata una testimonianza a dir poco omertosa di qualche funzionario. La sentenza condanna alti funzionari ma non persegue i picchiatori di quella notte - amnistiati - di cui dopo 11 anni ancora non sappiamo il nome e di cui la Polizia non ha mai fornito i dati. La sentenza condanna alti funzionari ma non ci spiega cosa facesse Fini nella sala di controllo della Polizia, che ruolo abbia avuto il Ministro dell'Interno Scajola ed il Presidente del Consiglio Berlusconi, e nemmeno ci spiega la cecità di Castelli in visita a Bolzaneto.
In due di questi casi la sentenza non può perseguire questi personaggi. Nel caso degli agenti perchè in Italia non esiste il reato di tortura (altro che amnistia, ci fosse stato) ed in questi 11 anni il nostro cosiddetto democratico Parlamento nulla ha fatto per coprire questa vergognosa lacuna. Cosicchè gli altri pestaggi gratuiti (da Cucchi in avanti) ancora non possono essere giudicati per quel che sono, abusi contro la dignità umana. Nel caso dei politici, perchè solo una Commissione di Indagine Parlamentare (quella che a suo tempo naufragò a causa dell'Italia dei Valori che votò contro) può accertare una verità storica, una verità politica.
Non solo. Chi può darci garanzie che Genova non accadrà di nuovo? Davanti a queste condanne (ed in verità già dal 2001) bisogna intervenire con una riorganizzazione ed un forte controllo democratico sulla polizia. Gli agenti violenti devono pagare il doppio, il triplo, dei comuni delinquenti. Chi li copre, idem. Le questure devono diventare palazzi di cristallo, dove neppure un capello possa venir torto anche al più infame assassino (basta ricordarsi di Brevik portato alla sbarra 2 giorni dopo la strage di Utoya senza nemmeno un graffio). Ma di questo neanche si parla.
Per questo le scuse non bastano. La magistratura ha fatto il suo dovere, ma la polizia e la politica no, non l'hanno ancora fatto. Solo allora potremo essere soddisfatti. 


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venerdì 6 luglio 2012

L'austerity a colpi di manganello

A cura di Nicola Melloni


Il rapporto di Amnesty International sulla Grecia è passato sotto traccia sui media internazionali. Ma dice molto sulla direzione che sta prendendo l'Europa. L'uso sconsiderato della forza bruta, della repressione si accompagna all'imposizione dell'austerity. Popolazioni impoverite, stato sociale tagliato, ricchi sempre più ricchi, poveri sempre più poveri, il modello di democrazia europa seppellito dai mercati finanziari. Inevitabile, quindi, il ricorso alla forza bruta, certo non solo in Grecia.
Qui di seguito il rapporto di Amnesty:
3 July 2012

Greece: New government should address police violence

Police in Greece routinely use excessive force including chemical sprays against largely peaceful demonstrators. Despite numerous accounts of people being brutalised during arrest or detention the authorities are refusing to acknowledge the extent of the problem creating a climate of impunity, Amnesty International warned in a new report published today.
“The newly established Greek government has an opportunity to acknowledge the extent of the police violence and take the necessary steps to ensure police exercises restraint and identify themselves clearly during demonstrations, address the frequent failure by police, prosecutors and judges to conduct prompt impartial and effective investigations and bring police officers perpetrators of human rights violations to justice, including by establishing a truly independent police complaints mechanisms. Failure to do this will lead to yet more violations going unpunished” said David Diaz-Jogeix, Amnesty International’s Deputy Director of the Europe and Central Asia Programme.
The Greek authorities have for far too long brushed off such violations as ‘isolated incidents’.
The new report, Police violence in Greece: Not just “isolated incidents”, documents human rights violations committed by law enforcement officials and the inability or unwillingness of police and judicial authorities to bring those responsible to account.
The severe austerity measures introduced in the wake of the deepening economic crisis in Greece provoked many largely peaceful demonstrations.
Numerous allegations point to the use of excessive use of force, including the use of chemical irritants and stun grenades in a manner that violates international standards.
Demonstrators, especially those beaten or gassed by police often are unable to complain as in the haze of pain they cannot note the identification number of the offending officers displayed, if at all, on the back of helmets.
During arrest and detention demonstrators have been beaten and denied access to a doctor or lawyer.
This treatment is also experienced by people accused of membership of domestic armed groups and members of vulnerable groups, such as migrants and asylum seekers detained for migration purposes; and communities living on the margins of society including many Roma.
“Often officers responsible for criminal conduct remain unpunished and victims cannot receive effective remedy and reparation,” said David Diaz-Jogeix.
“This is happening because of systemic problems in the investigation, prosecution and punishment of human right abuses.”
In addition, the definition of torture in the Greek Penal Code is considerably narrower than in international treaties to which Greece is a party. Amnesty International knows of only a very small number of cases where law enforcement personnel have been charged with torture.
The failure of the Greek authorities to address effectively incidents of violations of human rights by law enforcement officials has contributed to victims loosing confidence in the criminal justice system and becoming reluctant to report such incidents. They have also failed to establish a truly effective and independent police complaints mechanism.
“No one is above the law. Least of all the very people empowered to uphold it,” said David Diaz-Jogeix.
“Unless the Greek authorities make violations by law enforcement officials an absolute priority and address the systemic problems which permit them to happen then impunity will prevail.”
Cases
Manolis Kypreos, a journalist, covering protests against the new austerity measures in Athens’s Syntagma Square told Amnesty International how on 15 June 2011, a commander of a police unit ordered a police officer to throw a stun grenade at him. Shortly before the attack, Kypreos had reportedly identified himself as a journalist. Manolis Kypreos suffered total loss of hearing in both ears which put an end to his career as a journalist. At the end of 2011, the Athens Prosecutor’s Officer of the First Instance Courts filed charges against as yet unidentified police officers for intentionally causing the journalist serious bodily harm.
Riot police beat Yiannis Kafkas, an unemployed psychologist and post-graduate photography student, during an anti-austerity demonstration in Athens on 11 May 2011 causing him near fatal head injuries. According to his lawyer and Yiannis himself, he was hit with one of the fire extinguishers that riot police carry with them. Yiannis Kafkas remained in hospital for 20 days, ten of them in intensive care, after having emergency surgery.  In February 2012, the police submitted its findings into the beating of Yiannis Kafkas to an Athens prosecutor. However, the prosecutor had reportedly not yet decided whether charges were to be brought against a known or still unidentified police officer.

Christos Chronopoulos, who was suffering from mental health problems, was arrested for causing a disturbance at a café and taken to a police station in Athens after 11pm on 22 May 2007, and detained there. He was later taken to hospital by ambulance. Doctors at the hospital found that Christos Chronopoulos had sustained a grave head injury, subdural haematoma, swelling of the brain and multiple bruises on his sternum and one wrist. He was operated in the early morning of 23 May 2007 and spent two months in intensive care, several weeks in a coma, three months in a neuro-surgical wing, and another six months at a rehabilitation centre. As a result of his head injury, Christos Chronopoulos suffers from incontinence, post-traumatic amnesia, epilepsy, visual disturbance and significant difficulties in walking. He is no longer able to care for himself and is looked after by his relatives. After investigation, an Athens prosecutor recommended that four police officers be referred to trial for jointly causing Christos Chronopoulos serious bodily harm during the exercise of their duties. However, on 26 January 2011, the Athens Judicial Council of Misdemeanors decided not to charge the four officers on the grounds that there was insufficient evidence of guilt. This decision was appealed by the prosecutor of the Appelate Court. Only to be rejected by the Appelate Judicial Council on procedural grounds. Following an appeal, the Supreme Court refer the case back to the Appelate Judicial Council. In April 2012, the Appelate Council decided to refer the four officers to trial.
 


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giovedì 5 luglio 2012

Gli aggiornamenti delle rubriche di Resistenza Internazionale, 5 luglio 2012

The City of London

"Gli inutili summit europei"
Da due anni a questa parte, ogni summit europeo è stato un grande successo. Decisioni storiche sono state prese per salvare il Continente dalla crisi finanziaria. Siamo ormai sulla strada buona. Peccato che in questi due anni la crisi sia peggiorata, il contagio dilagato e l'Europa sia sempre più nella bufera.
L'ultimo summit, una volta di più descritto in termini entusiastici da giornali assai poco obiettivi, non è stato differente da altri. Tanto fumo, poco arrosto.
Qualche risultato positivo c'è stato ma farà assai poca differenza...leggi tutto l'articolo

Serenissima

"Storie di ordinaria lottizzazione"
Sergente Lorusso: Lo sapevo...sono capitato in mezzo ad un branco di finocchioni... Oh: le mani fuori dalle coperte e brandine ben distanziate. Niente scherzi. Guardate che vi controllo.

Enzo Napoleone, Mediterraneo, sceneggiatura del film diretto da Gabriele Salvatores

Sto facendo uno sforzo immane per cercare di capire cosa sta succedendo in Rai e non ci riesco...leggi tutto l'articolo

todo modo


La cineteca politica di RI


Todo Modo è un film del 1975 diretto da Elio Petri.


Questo film, liberamente ispirato all'omonimo romanzo di Leonardo Sciascia, è l'ultimo del connubio cinematografico e politico tra ill regista Elio Petri e l'attore Gian Maria Volontè, sodalizio che contribuì alla fortuna del cinema politico italiano degli anni settanta.

La vicenda ha luogo in un albergo-eremo-prigione, nel quale capi politici, grandi industriali, banchieri e dirigenti d'azienda, tutti appartenenti alle varie correnti democristiane, si ritrovano per 3 giorni di esercizi spirituali (per espiare peccatucci di corruzione e altro che essi erano soliti praticare). Questa volta la riunione avviene in concomitanza con un'epidemia che miete numerose vittime in Italia.

Continuando con la serie di Elio Petri, ripropongo la visione di questo film, meno conosciuto forse di altri dello stesso regista ma a mio avviso una bomba nel cuore del potere di ieri come di oggi! Con un sempre fantastico Gian Maria Volontà nella parte di Aldo Moro e Marcello Mastroianni nei panni del prete illuminato garante del segreto...

Il film parla principalmente dell'ipocrisia democristiana dell'epoca ma allarghiamo la riflessione sul ruolo della chiesa in Italia. Potremmo definire con serenità l'Italia della democrazia crisitiana una teocrazia. Temo che con la disparizione della DC il nostro sistema politico continui purtroppo ad essere ancora condizionato dalla chiesa. Non si tratta solo di un fatto culturale ma di un vero e proprio disfunzionamento.

Avessimo uno Stato normale e sano si dovrebbe denunciare una volta per tutte lo scandaloso e anomalo peso della Chiesa nel nostro “sistema Paese”. Un’ingerenza politica ed economica e ancor peggio culturale. Gli scandali venuti a galla negli ultimissimi episodi della telenovela italiana (da Ettore Gotti Tedesci a il prete in piscina e jet privato don Verzé …all’IMU), dovrebbero mobilitare la classe politica, almeno quella che ancora sana, per lanciare un processo di divisione radicale tra Stato e Chiesa… fossimo un paese che é uscito dal Medio Evo. Non è così, le forze cattoliche vaticane continuano a spingere dall’interno. A costruire nuove alleanze per esistere e continuare a trafficare.
In questo periodo di di allenaze pre-elettorali diamo una mano al PD (o anche no) e soprattutto ai nostri giovani

solo una sana e consapevole libidine live '95




En passant mentre in Francia a gennaio 2013 sarà votata una legge per i matrimoni tra omosessuali e adozioni, in Italia usare il preservativo è ancora cosa peccaminosa…











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mercoledì 4 luglio 2012

Gli aggiornamenti delle rubriche di Resistenza Internazionale, 4 luglio 2012

The City of London:

"Banche, banche, sempre banche"

Appena poche settimane fa il mondo della finanza era stato scosso dal caso JP Morgan, con incredibili rischi e gigantesche perdite sofferte da quella banca da molti considerata quella meglio uscita dalla crisi del 2007.
Ora si cambia sponda dell'Atlantico, ma è sempre una grande banca ad essere nel mirino, Barclays questa volta. Qui non si tratta di investimenti rischiosi ma di frode vera e propria, con i tassi di interesse artificialmente riportati più bassi di quelli che erano per rafforzare la posizione della banca.
Multa da quasi 300 milioni di pound, dimissioni del chairman ed ora anche del CEO, Bob Diamond, quello che solo poco tempo fa davanti ad una commissione parlamentare si era permesso di dire che "il tempo del rimorso per le banche era finito". Per inciso anche il CEO di JP Morgan si era distinto per le sue dichiarazioni pubbliche contro la riforma del settore finanziario, bollata come inutile. Neanche zitti sanno stare, i nostri eroi. E una qual certa giustizia divina si è abbattuta sulla loro testa...leggi tutto l'articolo

martedì 3 luglio 2012

Gli aggiornamenti delle rubriche di Resistenza Internazionale
3 luglio 2012

"Serenissima":

Radio Padania Libera y qué viva España

Gli spagnoli, con la loro nazionale che in buona parte parla un'altra lingua, il catalano del Barça. Cosí dilaniati dal separatismo basco per decenni. Con tre forze centripete che tirano l'acqua al loro mulino, si chiamino Galizia, Catalogna o Euskadi. Eppure domenica sera la Spagna era di un rosso furia senza soluzione di continuità da Donostia ad Alicante, da A Coruña a Siviglia. E ciò succede probabilmente perché la consapevolezza profonda della Storia, che tesse l'identità di ognuno, sviluppa quel grado d'intelligenza necessario e sufficiente a riconoscere ed amare il puro trionfo delle cose ben fatte...leggi tutto l'articolo

domenica 1 luglio 2012

Pizza, mandolino...e Balotelli

Ad inizio Europeo era onestamente difficile riuscire a tifare Italia, quanto meno per me, troppi scandali, troppa fatica a seguire uno sport che rimarrà marcio a prescindere da quello che succederà oggi. 
Pian piano le cose sono cambiate, battere l'Inghilterra per chi risiede a Londra và sempre al di là del significato calcistico. Ma la Germania.....ah la Germania..... Prima avevamo tifato Grecia, senza se e senza ma. 1 ora di passione ed interventi dal Monte Olimpo ci avevan dato speranza, ma poi i tedeschi avevano dilagato. Salvo trovarsi i restanti 3 pigs in semifinale, tutti uniti contro Berlino.
E per la prima volta l'Europa, almeno quella meditteranea, si è unita anche nel calcio. L'Italia che per prima affrontava i panzer è diventata la prima nazionale europea. In Grecia, i locali tifavano con più ardore dei turisti italiani. E la stessa cosa è successa in Portogallo.
E perchè no, in fondo? Ogni volta che giocano contro l'Italia, sui giornali tedeschi è un fiorire di pizze, mandolini, mafia. Nel calcio come in politica, questi europei terroni che non lavorano e si fanno la bella vita mentre noi nordici sempre a lavorare. E via di stereotipi, ed i nostri in fondo son ben poca roba rispetto ai loro, Auschwitz, Hitler, i calzini portati con i sandali. 
Eppure questa strafottenza da razza superiore non riescono proprio a togliersela di dosso, nonostante una storia ricca solo di sconfitte ed umiliazioni, sui campi da gioco e non solo. E non la prendono neanche bene, insultando in TV Cassano e Balotelli, cani randagi, non autosufficienti. Ma chi se ne frega, più arroganti sono, più si gonfiano, più rumore fanno cadendo.
Ed intanto l'Europa calcistica che tifa Italia diventa, pian pianino anche Europa politica che non ne può più della Merkel.
Mancano ancora il carisma ed i muscoli di Balotelli, che hanno commosso anche Borghezio, figuriamoci se si farebbe spaventare dalla Cancelliera. Il nostro papa nero, contro il loro pastore tedesco.






Ed ora sotto con la Spagna!
 



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Clamorosa rivelazione su Italia-Spagna

Di Monica Bedana

Non sanno più a che santo votarsi


Bigottismo rosso, Coppa Europa Solutions

- Perche non prende anche San Dima Porta dei Cieli che brucia la cresta di Balotelli?
- No, basterá San Gesù del Mirlo, che attacca i reumatismi a Pirlo
- Comunque lei inizi a pregare...

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