A sinistra,sinistra senza più "centro", c'è bisogno, ora, di un partito a due cifre. Sono le cifre che imporrà quella nuova legge elettorale che stiamo aspettando da troppo tempo.
Quelle due cifre saranno la misura su cui modellare ogni aspirazione di governo al prossimo appuntamento col voto.
A chi guardare per unire le forze ed evitare un nuovo fallimento sdraiato sulla frammentazione che ancora abbaia e morde perfino ora che les jeux sont fait?
Guardiamo all'errore del PD di essere sordo alle richieste delle basi, una sorta di peccato originale, incapace di trovare redenzione.
Guardiamo a quanto di buono va assolutamente salvato dalla frantumazione di Rivoluzione Civile:la spinta intellettuale di "Cambiare si può" ed il suo fertile intersecarsi coi movimenti della società civile.
Guardiamo appena più in là nel tempo, ai principi che animarono #lacosaseria, un appello i cui fondamenti sono ancora vivi, lo ricordava Giulio qui (link al blog di Giulio, grazie) e lo riportammo su questo blog (link al post del blog).
Ce n'è abbastanza da riuscire a definire senza complessi cosa chiediamo a questo embrione di progetto di sinistra che va in piazza oggi con SEL a Roma con la convinzione di fare #lacosagiusta.
Ce n'è abbastanza anche per dire cosa non vogliamo, magari.
No ai personalismi, sia finalmente un programma chiaro e condiviso senza tentennamenti né concessioni al mero calcolo politico l'unico leader indiscusso.
Un no anche a confonderci con l'idea patinata di cosiddetta sinistra europea che ha sostanzialmente contribuito alla nascita ed applicazione delle politiche di austerità da cui siamo paralizzati.
Con questo spirito sto andando verso piazza SS Apostoli. Sperando, finalmente, di fare #lacosagiusta.