Oltre che a Ken Loach la giuria del Torino Film Festival, che si
apre oggi, ha assegnato il premio Gran Torino ad Ettore Scola 'per l’attenzione ironica e pietosa con cui
per quarant’anni ha tratteggiato con il suo cinema l’affresco culturale e
sociale del nostro paese'.
E' proprio C'eravamo Tanto Amati del 1974 di Ettore Scola il film
che abbiamo scelto questa settimana - uno dei capostipiti del genere 'commedia
all'italiana' con Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Stefania Sandrelli e Stefano
Satta Flores.
Facciamo per il momento un passo laterale distaccandoci dal cinema
apertamente di impegno politico, come quello di Rosi, Petri, i fratelli
Taviani, per citare alcuni nomi. Questa volta parliamo invece di un film che
pur non avendo un elemento così dichiarato di impegno civile, racconta 30 anni
di storia d'Italia dal secondo dopoguerra fino ai primi anni'70.
Racconta la
storia e l'evoluzione della società' italiana partendo dall'entusiasmo
partigiano attraverso il boom degli anni'60 e la delusione degli anni'70,
chiudendosi con la presa di coscienza del fallimento degli ideali di una
generazione. Lo fa anche seguendo delle
tappe fondamentali della storia del cinema Italiano: i capolavori del
neo-realismo nel dopoguerra e le opere di Fellini ed Antonioni negli anni '60.
Al contrario di Ken Loach, che in segno di solidarietà' coi
lavoratori sindacali non sara' presente a Torino, Scola ha rifiutato l'invito
dell'Unione Sindacati di Base a boicottare il Festival, ma si e' reso
disponibile ad incontrare il lavoratori licenziati per appoggiare la battaglia
sulla difesa del lavoro.
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