venerdì 23 novembre 2012

La cineteca politica di R.I.
C'eravamo Tanto Amati - E.Scola, 1974

 A cura di Giulia Pirrone


Oltre che a Ken Loach la giuria del Torino Film Festival, che si apre oggi, ha assegnato il premio Gran Torino ad Ettore Scola 'per l’attenzione ironica e pietosa con cui per quarant’anni ha tratteggiato con il suo cinema l’affresco culturale e sociale del nostro paese'.

E' proprio C'eravamo Tanto Amati del 1974 di Ettore Scola il film che abbiamo scelto questa settimana - uno dei capostipiti del genere 'commedia all'italiana' con Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Stefania Sandrelli e Stefano Satta Flores.

Facciamo per il momento un passo laterale distaccandoci dal cinema apertamente di impegno politico, come quello di Rosi, Petri, i fratelli Taviani, per citare alcuni nomi. Questa volta parliamo invece di un film che pur non avendo un elemento così dichiarato di impegno civile, racconta 30 anni di storia d'Italia dal secondo dopoguerra fino ai primi anni'70. 

Racconta la storia e l'evoluzione della società' italiana partendo dall'entusiasmo partigiano attraverso il boom degli anni'60 e la delusione degli anni'70, chiudendosi con la presa di coscienza del fallimento degli ideali di una generazione. Lo fa  anche seguendo delle tappe fondamentali della storia del cinema Italiano: i capolavori del neo-realismo nel dopoguerra e le opere di Fellini ed Antonioni negli anni '60.

Al contrario di Ken Loach, che in segno di solidarietà' coi lavoratori sindacali non sara' presente a Torino, Scola ha rifiutato l'invito dell'Unione Sindacati di Base a boicottare il Festival, ma si e' reso disponibile ad incontrare il lavoratori licenziati per appoggiare la battaglia sulla difesa del lavoro.




















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