domenica 5 maggio 2013

Il governo di CL

Dopo lo scandalo Formigoni si pensava che finalmente potessimo liberarci un pò di CL, invece sono addirittura arrivati al governo con 2 ministri. Forse, per capire meglio il tutto possiamo ricordare alcune profetiche parole di Pierluigi Bersani, un po' vecchiotte ma, mi pare, di grande attualità (copio e incollo dal sito di Giulio Cavalli):

“Se vuole rifondarsi, la sinistra deve partire dal retroterra di Cl. La vera sinistra non nasce dal bolscevismo, ma dalle cooperative bianche dell’800, il partito socialista arriva dopo, il partito comunista dopo ancora. E i movimenti del Sessantotto sono tutti morti, solo l’ideale lanciato da Cl negli anni Settanta è rimasto vivo, perché è quello più vicino alla base popolare, è lo stesso ideale che è alla base delle cooperative, un dare per educare”
Parole di Pierluigi Bersani al meeting di Rimini nel 2003.
Poi, sempre al meeting questa volta nel 2006, disse: “Quando nel 1989 Achille Occhetto volle cambiare il nome del Partito comunista italiano, per un po’ pensò di chiamare il nuovo partito Comunità e libertà. Perché tra noi e voi le radici sono le stesse”
(http://www.giuliocavalli.net/2012/08/21/memento-bersani-cl-semper/)

Peccato, diciamo, esseri dimenticati delle lotte operaie, della Comune di Parigi, del tradeunionismo inglese, dei massacri degli operai. Una sinistra che evidentemente puzza di vecchio. Mentre il denaro, l'ideale di CL, si sa, non ha profumo.


Comanda Silvio





Una settimana di governo ed è già tutto chiaro, o quasi. Il simbolo della campagna elettorale del Pdl è stata l'abolizione dell'IMU - per tutti, compresi soprattutto i ricchi da cui proviene la maggior parte del reddito. Detto, fatto, IMU sospesa per decreto, e tanti saluti ad un po' di equità in più. Tanto poi i soldi per la copertura si troveranno con qualche bella sforbiciata al welfare, come sempre - e già questo avverrà di fatto per tutti i Comuni che si ritrovano con un bel buco di bilancio. Ma questo il Caimano voleva, e questo ha ottenuto.
E poi, Letta ha provato un bello spottone con la nomina della Kyenge a ministro. E lei, giustamente, è partita lancia in resta per una legge per dare la cittadinanza ai figli degli immigrati. Subito il Pdl: non se ne parla, o cade il governo. Come ha detto qualche giorno fa Rodotà su Repubblica, si tratta di un governo fatto per esclusione: via tutti i temi divisivi, cioè tutti quelli importanti per il Cavaliere. Se no addio esecutivo. Ma non solo: dentro tutti quelli importanti per il Cavaliere. Se no addio governo. Letta Primo Ministro, ma comanda Berlusconi.