venerdì 21 gennaio 2011

Lavoro e Libertà : creazione dell'associazione

L’associazione avrà un sito web che sarà attivato entro la prossima settimana con il seguente indirizzo: http://www.lavoroeliberta.it<http://www.lavoroeliberta.it/>.

Appello allo sciopero generale


Rivolgiamo un appello a sostenere l’iniziativa di sciopero generale dei metalmeccanici del 28 Gennaio e cogliamo tale occasione per organizzare degli incontri di presentazioni dell’associazione in alcune città italiane, anche come momento di preparazione e sostegno allo sciopero. Le iniziative annunciate sono a Torino, Milano, Venezia, Genova, Brescia, Bologna, Roma e Napoli; non disponiamo ancora delle date, sennonché per Bologna (Martedì 25 gennaio, ore 20.30 presso la sala Sandro Pertini, via Ludovico Muratori 4- Bologna) e per Brescia (il 26 Gennaio alle ore 18; chiedere alla Camera del Lavoro dove si fa). Rivolgiamo, quindi, un appello a tutti voi a verificare la possibilità di presentazione dell’Associazione nella vostra realtà nei prossimi mesi.


1 commento:

  1. Volevo sollevare brevemente un problema relativo ai compensi dei manager (e a quello di Marchionne) visto che spesso non se ne dibatte. È un argomento molto spinoso in quanto si rischia di essere tacciati o di cadere nella demagogia. Prendendo il caso di Marchionne come esempio, si é sempre detto che il suo compenso fosse pari circa a 1000 volte quello di un operaio della catena di montaggio (non considerando le varie Stock Option). Si é anche spesso discusso quanto fosse corretto.

    Dal mio punto di vista i punti su cui discutere/motivare un compenso così alto sono i seguenti:

    1) Responsabilità: il compenso di un manager o di una qualsiasi posizione deve essere proporzionale alle responsabilità ricoperte

    2) Rischio: questo é il fattore più critico e meno considerato in Italia. In molte situazioni lavorative non viene valutato questo aspetto. Ovvero, quale é il rischio personale (economico) in caso di fallimento della linea mangeriale intrapresa? Nella vecchia economia il rischio era un prezzo alto da pagare per i capitani di azienda che a loro volta erano anche i proprietari della fabbrica (quindi non stiamo parlando di Marchionne).


    Come dicevo, in Italia, spesso, la seconda variabile è spesso scorrelata al valore del compenso. Il fatto di avere una posizione di un certo livello non é sempre proporzionale ai rischi personali che si corrono. Non mi dilungo sulle eventuali buonuscite (anche in caso di fallimento) dovute per dimissioni di un manager (sinceramente non sono informato su quale sia (e se ci sia) una buonuscita nel contratto di Marchionne).

    Nel nostro paese ci si é dimenticati di questa cosa. La posizione di alto livello o manageriale deve corrispondere a maggiore responsabilità e maggiore rischio (economico) personale.


    Concludo con un piccolo aneddoto norvegese. Un lavoratore di una società di ricerca sulle tecnologie marine erano state proposte mansioni di project manager. Lui ha candidamente rifiutato in quanto non si sentiva di prendere responsabilità maggiori. Questa possibilità di scelta (presa con le dovute distanze e contestualizzata in una società totalmente diversa da quella italiana) mette maggiormente in vista che forse da noi le variabili rischio/responsabilità/compenso sono scorrelate e sbilanciate tra di loro.


    Cordialmente


    Massimiliano

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