DETROIT - Il sindacato Uaw, che rappresenta i lavoratori Usa del settore auto, ha prorogato la durata dei suoi contratti con la General Motors e la Chrysler - che riguardano circa 71mila lavoratori statunitensi - dopo che non era stato raggiunto un accordo entro la scadenza della mezzanotte di New York.
In una dura lettera inviata al presidente della Uaw, Bob King, l'amministratore delegato della Chrysler, Sergio Marchionne - riporta il New York Times - ha stigmatizzato il fatto che il sindacalista abbia passato la giornata in trattative con la Gm piuttosto che con la Chrysler dopo che lo stesso top manager italo-canadese era appositamente tornato negli Usa 1 interrompendo l'impegno "istituzionale" al Salone dell'auto di Francoforte. L'accusa al leader dell'Uaw è di non aver mantenuto gli impegni e di non tenere nella giusta considerazione i 26mila dipendenti della Chrysler.
"Sono giunto tardi la scorsa notte da Francoforte - si legge nella lettera pubblicata dal New York Times - per essere qui oggi e perfezionare il dialogo che era stato intrapreso dalle nostre squadre, ma ciò richiedeva la sua presenza e la mia per concludere. Sfortunatamente - scrive Marchionne a King - lei non poteva essere qui, mi dicono, per impegni concorrenti". Marchionne considera un fallimento il non essere riusciti a chiudere il contratto entro la scadenza e si dice disposto a prorogare di una settimana il contratto esistente, per appianare tutte le divergenze, a cominciare da quelle sugli aspetti economici.
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