Matteo Renzi, l'amante dei revival delle piccole cose di pessimo gusto, ha la stessa faccia di Pupo quando cantava "Gelato al cioccolato". E nel weekend ha cucinato per il PD il suo dolce preferito, la torta co' bìscheri, la vera specialità dei rottamatori.
Alla base, che è senz'altro frolla, ci ha messo abbondante mancanza di umiltà, mescolata a populismo zuccherato (non candidiamo un io ma un noi).
Nel ripieno, il riso amaro di chi vorrebbe capire con esattezza se all'ennesimo tentativo di dinamitare del tutto un partito già di per sé sbriciolato, corrisponda uno sforzo preciso per ricostruirlo con ingredienti migliori.
L'uva passa che è Bersani forse dispone per le fantomatiche primarie di quella delicatessen che si chiama programma di partito strutturato, che è ciò che in Renzi ancora non vediamo.
O si fa il sindaco, o si fa il nuovo leader del centrosinistra: entrambe le cose son latte versato. Che poi si secca e non si scrosta più.
L'eccesso di canditi, zucchero e pinoli stomaca, non può piacere a tutti, a destra e a sinistra indifferentemente; si spera che siano nettamente più definiti i gusti politici di quei cosiddetti "italiani normali" al cui voto il bìschero Matteo aspira.
Cosa significhi bollire tutti nello stesso calderone ideologico, appoggiando senza sé e senza ma un Governo che puzza di bruciato lo vediamo, penosamente, ogni giorno in Parlamento.
Gli italiani "normali" vogliono la ricetta di un piano di sviluppo industriale che consenta al Paese di tornare a lievitare, per esempio. Di una riforma del lavoro che non ci privi anche di quel pizzico di sale dei diritti finora conquistati e ci condanni al precariato a vita e al lavoro nero come normale amministrazione. Che la pressione fiscale non coli come bollente cioccolato fuso solo sul lavoro lavoro dipendente; che si inforni finalmente questa patrimoniale equosolidale.
Insomma, la prova del cuoco non si passa cucinando aria fritta.
La ricetta della torta co' bìscheri:
dentro una base di frolla cuocere un ripieno fatto con 70 grammi di riso cotti in mezzo litro di latte, 100 grammi di zucchero, pinoli, uvetta, canditi a piacere, un pizzico di sale, due uova, un po' di cacao in polvere, 50 grammi di cioccolato fondente fuso, un bicchierino di liquore Strega, eventualmente un goccio di latte se l'impasto dovesse risultare troppo denso. In forno a 180º per circa 35 minuti.
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La ricetta finale, quella vera, l'ho già fatta io, in quanto a Matteo "il simpaticone", per favore, iniziamo, appunto, con un bel bagno di umiltà così forse si fa una cosa alla volta fatta bene e magari si evita di dover ricorrere ai rimedi per le bruciature!
RispondiEliminaLore
E che non spunti Melloni a dire "In altre parole, sarebbe?".
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