La cineteca politica di RI
Se chiedessero a me in quale personaggio di sinistra trovo fonte
d'ispirazione, con tutto il rispetto per Papa Giovanni e Lina la blogger, uno
dei primi nomi che mi balzerebbe in mente e' quello di Leonardo Sciascia. Ma il
mondo e' bello perché' e' vario, e non parliamo dei 'fantastici cinque' perché'
altrimenti il tema della settimana dovrebbe necessariamente essere la catarsi.
La prossima settimana fra
l'altro ricorre l'anniversario della sua morte (20 Novembre 1989), e fa piacere
porgere un tributo seppur modesto a Sciascia, che ha fornito per anni chiavi di
lettura interessanti sulle vicende politiche italiane.
'A Ciascuno il Suo', racconto del 1966, fu portato sugli schermi nel
1967 da Elio Petri e premiato a Cannes per la migliore sceneggiatura, cui Sciascia
si rifiuto' di collaborare chiedendo al regista il 'liberamente ispirato'.
Petri e lo sceneggiatore Ugo Pirro usarono la trama del giallo per
descrivere il mondo politico meridionale, i suoi giochi di forza, vincitori e
vinti.
A vincere e' la classe dirigente che può anche permettersi il lusso
di uccidere, mentre la parte dei 'vinti' e' affidata ad un sempre efficace Gian
Maria Volonte' ( ed anche grande personaggio di sinistra per quel che vale),
nelle vesti del Professore Laurana, intellettuale comunista castrato.
Parlare di delitto in Sicilia senza pronunciare la parola mafia non
e' scontato, ora come allora, ma tra le righe di questo racconto/film si evince
che la mafia non e' che una manifestazione o una conseguenza quasi delle
gerarchie e rapporti sociali nel sud Italia.
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