La cineteca politica di RI
Sui giornali dello scorso 23 Ottobre si leggeva di più di 40 arresti
avvenuti a Palermo tramite cui la polizia ha
smantellato il clan del quartiere 'Noce', che fra le varie attività',
gestiva un racket di estorsioni nel mondo cinematografico. Si parla di minacce
ai danni di case di produzione intente a girare una fiction in Sicilia,
costrette ad assumere il personale di famiglia all'interno del set.
Tra i nomi degli arrestati figurano quelli dei figli di Enzo
Castagna, patron delle produzioni cinematografiche isolane. Su di lui nel 1999,
mentre si trovava agli arresti domiciliari per una rapina alle poste di
Palermo, i registi Daniele Cipri' e Franco Maresco girarono un documentario.
Enzo Castagna, originariamente gestore di un'agenzia di pompe
funebri, decise circa 40 anni or sono di mettere il proprio talento a
disposizione del mondo cinematografico diventando titolare di un'agenzia di
comparse ed organizzatore di feste di piazza. Nel corso della sua carriera
vanta collaborazioni con registi di fama internazionale e parla di se' come di
un grande professionista capace di trovare il volto giusto per qualsiasi film
all'interno di una cerchia di ben 20.000 esordienti. Gli attori e comparse
intervistati nel corso del documentario parlano di Castagna come di un
benefattore, quasi un 'Santo' protettore che si erge a difesa della
sicilianita' ed e' in grado di dare lavoro a molti. I detrattori invece, mal
pensanti, invidiosi e financo 'sporconi' svelano l'insulso dettaglio che
chiunque venisse a girare in Sicilia fosse forzato a lavorare con l'agenzia di
Castagna, per altro abile a creare terra bruciata intorno a se' fra la
concorrenza.
Tanto sincera ed aperta e' la presa in giro di Cipri e Maresco ai
danni di Castagna, quanto naturali e genuine le risposte date dall'impresario
che dichiara infondate tutte le accuse che gli vengono rivolte . Non ha nulla
da nascondere ne' tantomeno nulla di cui vergognarsi un uomo che si fregia di
aver portato tanto lavoro e prestigio (si parla di premi Oscar), nella sua
amata terra.
L'ignoranza del personaggio e' pari alla sua beata incoscienza, di
uomo ingiustamente accusato di illeciti quando la sua unica colpa sia stata
quella di far del bene all'interno della sua comunità', con che strumenti e a
discapito di cosa, poco importa.
Giulia Pirrone
Ove e se esista una ragione fra le due parti, ogni giudizio e'
rimesso alla vostra visione:
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