Qui sotto l'intervista a Gianni Rinaldini, ex segretario della FIOM e membro del direttivo della CGIL. Rinaldini non ha dubbi. Per stare col lavoro, per ripristinare l'art.18 non si può che votare Rivoluzione Civile.
In Italia la vera emergenza è rappresentata dal lavoro. Eppure, in questa campagna elettorale, il precariato, la disoccupazione giovanile, il dramma delle piccole e medie imprese strangolate dalla crisi, il diritto dei lavoratori e delle lavoratrici di votare i contratti che li riguardano sono questioni completamente dimenticate. Per questo, sostengo e voterò Rivoluzione Civile, l’unica lista che rimette al centro del dibattito politico italiano la difesa e la dignità del lavoro. Voterò Rivoluzione Civile perché rappresenta l’alternativa al montismo e al berlusconismo e costituisce una scelta di cambiamento e di rottura con le politiche che, negli ultimi vent’anni, hanno aggravato la crisi, demolito lo stato sociale e smantellato i diritti dei lavoratori”. Così Gianni Rinaldini, del direttivo della Cgil, che in questi giorni è impegnato a sostenere la lista Ingroia con iniziative e manifestazioni in giro per l’Italia. “Voterò Rivoluzione Civile perché, insieme alle forze sociali e politiche che ne fanno parte, abbiamo condiviso le battaglie referendarie per cancellare l’articolo 8, con cui Berlusconi ha distrutto i contratti nazionali, e per ripristinare l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, cancellato da Monti con il voto complice del Pd”.
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