Scelta lungimirante quella di Laura Boldrini. Una storia specchiata, dalla parte degli ultimi, sempre. E lo ha ribadito con un bellissimo discorso - che parla agli emarginati, agli esodati, ai cassaintegrati. Un discorso di sinistra, che non è mica poco nel 2013. Un presidente della Camera che parla anche ai tanti italiani all'estero che sono dovuti partire in cerca di speranza. E alle donne, sempre vittime di violenza e ingiustizia.
Ma soprattutto un Presidente che parla di poveri, di lotta alla povertà, delle istituzioni come luogo di rappresentanza per tutti quelli che i diritti li stanno perdendo o non li hanno mai avuti. Un cambio di marcia vero, passiamo dal Parlamento delle amazzoni a quello dei diritti. Passiamo dalla Fornero che manda allo sbaraglio centinaia di migliaia di lavoratori, a Boldrini che vuole aiutarli. Passiamo da una Camera che prendeva ordini dall'Europa e garantiva mercati e burocrazia europea, ad una che vuole rappresentare i bisogni sociali ed economici.
Laura Boldrini sembra aver ben capito la lezione delle elezioni e della crisi - includere, non escludere. La politica dalla parte di quelli che hanno meno e non sempre per aiutare chi ha di più. Dopo 20 anni, una netta sterzata a sinistra. Era ora.
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