di Giulia Pirrone
Perché' e' doveroso un tributo al nuovo Papa.
Nel 1980 il film che segnava l'esordio alla regia di Renzo Arbore
veniva sequestrato dopo qualche settimana dall'uscita nelle sale
cinematografiche per vilipendio alla religione di stato. L'accusa fu dopo
qualche tempo archiviata ed Il Pap'occhio, riproposto nel 1982, incasso' 5
miliardi di lire e fu il quinto film più' visto al cinema di quell'anno.
In realtà' non c'e' nulla di blasfemo nella trama o nelle gag del
film, ne' tantomeno vi era in Arbore e De Crescenzo (Dio nel film e lo
sceneggiatore della pellicola), ben consapevoli di trattare un tema 'caro' alla
censura, l'intenzione di mancare di rispetto al pubblico cattolico. Il film fu
tra l'altro prodotto dalla RAI.
La loro intenzione era invece quella di fare un film bonariamente
spiritoso, goliardico ed improvvisato coinvolgendo la banda de 'L'altra
Domenica' (predecessore di 'Quelli della Notte' ed unica vera alternativa a
'Domenica In'), e diversi attori e comici esordienti di quegli anni.
Ed in effetti, più' che la trama - Papa Wojtyla che incarica Arbore
di dirigere uno show musicale per la tv vaticana- la forza del Pap'occhio e'
negli attori che vi hanno partecipato e nelle gag da loro,spesso, improvvisate.
Parliamo fra gli altri di Roberto Benigni, Diego Abatantuono, Luciano De
Crescenzo, Isabella Rossellini e Mariangela Melato.
Da segnalare il cameo di Martin Scorsese che nel film interpreta il
regista televisivo.
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