La cineteca politica di RI
di Giulia Pirrone
L'Italia tra il miracolo economico e gli anni di piombo
Tratto dall'omonimo romanzo di Luciano Bianciardi del 1962, La Vita Agra e' stata la prima volta sul
grande schermo di Enzo Jannacci. Si tratta di un cameo del cantante che si
esibiva alla Latteria Pirovini nella sua prima canzone, L'ombrello di mio fratello.
Il film, che fu realizzato da Carlo Lizzani e' un'agra commedia all'italiana,
come suggerisce il titolo, una fotografia dell'Italia nel periodo
immediatamente successivo al miracolo economico e di poco precedente agli anni
di piombo.
Sono le vicende della vita di Luciano Bianchi, interpretato da Ugo
Tognazzi, a permettere a Bianciardi e Lizzani di descrivere gli effetti che la
repentina industrializzazione degli anni'60 ebbe sulle città' e sulle coscienze
dei suoi abitanti. E difatti se il benessere economico ha plasmato il panorama
(la Milano che appare nel film e' in perenne costruzione, frenetica, ed i suoi
centri di vita sono i quartieri satellite ed i grattacieli del potere: Torre
Galfa ed il Pirellone), tra le sue principali conseguenze sono state lo
spersonalizzamento e lo spegnimento della coscienza degli esseri umani. E
questo e' ciò' che accade a Luciano Bianchi, giunto a Milano con intenti
rivoluzionari per vendicare il posto di lavoro perso ed i colleghi morti in un
incidente nella miniera, che finisce invece, attraverso un processo che sembra
assolutamente naturale, a far carriera e per giunta all'interno della società'
da cui era stato licenziato.
L'uomo e la città' sono cambiate ad un passo così' rapido da non
permettere che si comprendano appieno gli eventi ed il loro significato.
Luciano Bianchi e' un uomo che arriva in città' con una forte determinazione a
distruggere tutto, ma infine viene assorbito e narcotizzato dalla chimera dello
sviluppo e del consumismo, con punte di grottesco e di cinismo che si rivelano
nel finale del film.
Di Carlo Lizzani si parla purtroppo molto poco, e poco vengono
ricordati i suoi film. Di sicuro e' difficile inquadrare il suo cinema
all'interno di un genere preciso visto che la sua filmografia vanta western,
documentari, commedie e drammi storici. Ma il genere cinematografico oltre che
stile e' strumento, e di questo La Vita
Agra ne e' un bellissimo esempio, avendo Lizzani riunito al suo interno
diversi stili narrativi (a volte documentaristico, a volte ispirato alla
Nouvelle Vague), come inserti che destabilizzano la dimensione sicura e solida
della commedia all'italiana e danno una dimensione profonda al racconto.
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