Con buona pace delle anime belle, dei giovani vecchi che non sapendo leggere la propria storia commettono azzardi sul presente, il Partito Democratico ha mostrato per l'ennesima volta la propria natura di organizzazione che ha come scopo principale il potere, che nella sua lunga ed agognata rincorsa al centro è scivolato a destra. Non ho mai condiviso le ragioni che hanno portato il PCI a continue mutazioni verso il campo moderato, raccogliendo nel suo cammino pezzi dell'arco costituzionale polverizzato da Tangentopoli; per tale motivo non mi preoccupa tanto il destino di quel partito, quanto quello della sinistra italiana, frammentatasi in decine di sigle ed ormai insignificante a livello istituzionale.
Secondo molti, commentatori del bar sport o ottimi analisti, il PD ha decretato la propria morte con la farsesca vicenda dell'elezione del Presidente della Repubblica, con le lotte intestine al PD, il desiderio di fare un dispetto al M5S, di fatto alienando una parte del elettorato, ed infine la scelta di sostenere un candidato "condivisi" con il PDL. Se così fosse, o se comunque questa vicenda avesse definitivamente messo nel cestino la vocazione maggioritaria di quel partito, si aprirebbe un vuoto a sinistra che potrebbe essere colmato al di fuori delle logiche del bipolarismo in cui si è tentato di imbrigliare la vita istituzionale italiana dal 1993 alle ultime elezioni. Il dubbio che mi sorge è se ci sia la volontà di colmare questo vuoto con una proposta politica alternativa alle tre coalizioni attualmente rappresentate in Parlamento ed al M5S? Se l'unità da molti predicata e da pochi attuata sia possibile, innanzitutto tra comunisti, oltre la retorica degli slogan unitari con punti esclamativi o il settarismo di chi vuole mostrare di essere più puro degli altri (il che ricorda le gare a chi ce l'ha più lungo negli spogliatoi maschili all'ora di educazione fisica)? A giudicare dalla mole di comunicati, appelli e disfide che si incontrano in rete, la sinistra italiana, ancora di più i comunisti, non ha imparato la lezione e lascia il campo della critica e del dissenso al M5S. Riusciranno i nostri eroi a perdere anche questa occasione? Moriremo grillini?
Secondo molti, commentatori del bar sport o ottimi analisti, il PD ha decretato la propria morte con la farsesca vicenda dell'elezione del Presidente della Repubblica, con le lotte intestine al PD, il desiderio di fare un dispetto al M5S, di fatto alienando una parte del elettorato, ed infine la scelta di sostenere un candidato "condivisi" con il PDL. Se così fosse, o se comunque questa vicenda avesse definitivamente messo nel cestino la vocazione maggioritaria di quel partito, si aprirebbe un vuoto a sinistra che potrebbe essere colmato al di fuori delle logiche del bipolarismo in cui si è tentato di imbrigliare la vita istituzionale italiana dal 1993 alle ultime elezioni. Il dubbio che mi sorge è se ci sia la volontà di colmare questo vuoto con una proposta politica alternativa alle tre coalizioni attualmente rappresentate in Parlamento ed al M5S? Se l'unità da molti predicata e da pochi attuata sia possibile, innanzitutto tra comunisti, oltre la retorica degli slogan unitari con punti esclamativi o il settarismo di chi vuole mostrare di essere più puro degli altri (il che ricorda le gare a chi ce l'ha più lungo negli spogliatoi maschili all'ora di educazione fisica)? A giudicare dalla mole di comunicati, appelli e disfide che si incontrano in rete, la sinistra italiana, ancora di più i comunisti, non ha imparato la lezione e lascia il campo della critica e del dissenso al M5S. Riusciranno i nostri eroi a perdere anche questa occasione? Moriremo grillini?
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