La Merkel ha dichiarato che "Più presto la Germania uscirà dal nucleare meglio sarà". La Germania ha 17 reattori che saranno spenti con un anticipo di nove anni, nel 2026 e non più nel 2035 come previsto prima di Fukushima. Nei prossimi tre mesi tutte le centrali tedesche saranno controllate con uno "stress test" e sette reattori saranno spenti per manutenzione e uno definitivamente., altri cinque saranno disattivati in maggio per controlli. Se la matematica non è un'opinione, come vorrebbero i nuclearisti (a proposito qualcuno sta ancora blaterando sul nucleare sicuro di "nuovissima" generazione?), la Germania entro l'estate, una potenza economica mondiale, disporrà solo di 4 reattori (17 - 8 - 5 = 4). Come potrà sopravvivere? Con lo sviluppo delle energie rinnovabili che valgono già oggi il 17% dell'elettricità prodotta (il nucleare è al 22%).
Le centrali nucleari in Europa sono centinaia. La Francia è la prima nazione nucleare. La Francia dispone di 19 centrali con 58 reattori, nel 2009 l'energia nucleare ha generato il 75.17% del suo fabbisogno di energia elettrica, la prima al mondo, le altre nazioni arrivano al massimo al 30%.. Un reattore EPR è in costruzione in Normandia, il secondo dopo quello finlandese di Olkiluoto che ha come partner l'Enel al 12,5% degli investimenti e che ha già raddoppiato i costi e i tempi di costruzione. La Francia ha modello di sviluppo basato sull'energia nucleare, sull'armamento nucleare strettamente connesso a quello civile, un modello mantenuto in vita grazie alle tasse dei francesi e all'approvvigionamento dell'uranio dal NigerAreva (vedi Greenpeace "L'uranio di Areva sta uccidendo il Niger"). La Francia, dopo Fukushima, è rimasta con il cerino nucleare in mano e con la Francia anche l'Europa. Due modelli di sviluppo inconciliabili sono davanti a noi, uno legato alle rinnovabili e al risparmio energetico, rappresentato dalla Germania, e un'altro nucleare, della Francia. Su questo tema l'Europa deve pronunciarsi attraverso un referendum collettivo. Gli europei devono decidere della politica energetica dell'Europa e del loro futuro, non soltanto i singoli governi. Alle frontiere occidentali dell'Italia sono schierate 7 centrali nucleari, da Super Phénix a Marcoule. Qualcuno ci ha chiesto il permesso? Se un aereo di linea, come è successo l'11 settembre, fosse dirottato su una centrale parte della Francia e dell'Italia diventerebbero un deserto radioattivo. Il Giappone, quando si sarà ripreso, abbandonerà l'energia nucleare. Le borse mondiali lo hanno già fatto, le industrie del nucleare sono andate a picco. Le lobby non si faranno mettere da parte così facilmente, controllano i media che hanno seppellito Fukushima con il corpo ancora caldo. L'Europa ha bisogno di statisti, non di affaristi alla Sarkozy o alla Berlusconi. Siamo in guerra e la vinceremo.
Le centrali nucleari in Europa sono centinaia. La Francia è la prima nazione nucleare. La Francia dispone di 19 centrali con 58 reattori, nel 2009 l'energia nucleare ha generato il 75.17% del suo fabbisogno di energia elettrica, la prima al mondo, le altre nazioni arrivano al massimo al 30%.. Un reattore EPR è in costruzione in Normandia, il secondo dopo quello finlandese di Olkiluoto che ha come partner l'Enel al 12,5% degli investimenti e che ha già raddoppiato i costi e i tempi di costruzione. La Francia ha modello di sviluppo basato sull'energia nucleare, sull'armamento nucleare strettamente connesso a quello civile, un modello mantenuto in vita grazie alle tasse dei francesi e all'approvvigionamento dell'uranio dal NigerAreva (vedi Greenpeace "L'uranio di Areva sta uccidendo il Niger"). La Francia, dopo Fukushima, è rimasta con il cerino nucleare in mano e con la Francia anche l'Europa. Due modelli di sviluppo inconciliabili sono davanti a noi, uno legato alle rinnovabili e al risparmio energetico, rappresentato dalla Germania, e un'altro nucleare, della Francia. Su questo tema l'Europa deve pronunciarsi attraverso un referendum collettivo. Gli europei devono decidere della politica energetica dell'Europa e del loro futuro, non soltanto i singoli governi. Alle frontiere occidentali dell'Italia sono schierate 7 centrali nucleari, da Super Phénix a Marcoule. Qualcuno ci ha chiesto il permesso? Se un aereo di linea, come è successo l'11 settembre, fosse dirottato su una centrale parte della Francia e dell'Italia diventerebbero un deserto radioattivo. Il Giappone, quando si sarà ripreso, abbandonerà l'energia nucleare. Le borse mondiali lo hanno già fatto, le industrie del nucleare sono andate a picco. Le lobby non si faranno mettere da parte così facilmente, controllano i media che hanno seppellito Fukushima con il corpo ancora caldo. L'Europa ha bisogno di statisti, non di affaristi alla Sarkozy o alla Berlusconi. Siamo in guerra e la vinceremo.
http://www.beppegrillo.it/2011/03/la_merkel_ha_di/index.html?s=n2011-03-24
Di solito le parole di Grillo, anche se forti, mi trovano in parte concorde. Se facciamo i conti in Germania la somma delle tra nucleare e rinnovabili arriva al 40% circa. il rimanente 60% di approvvigionamento da dove arriva? Come al solito da idrocarburi o comustibili fossili. La Merkel inoltre ha dovuto fare i conti con le elezioni che si sono tenute in alcune delle province ( o circoscrizioni) che hanno dato come esito un avanzamento dei verdi.
RispondiEliminaDopo queste piccole considerazioni le domande che mi pongo sono varie alcune vorrei condividerle:
1. Se il nucleare o i combustibili fossili non sono la risposta sia immediata che lontana ( finiranno tra 50 anni...si dice) quale ' la soluzione?
2. Se il rinnovabile rappresenta l'innovazione o la svolta, come questo riuscira' a coprire il fabbisogno sempre crescente di domanda di energia?
A tal proposito Rubbia citava il modello delle centrali al Torio ( se non sbaglio)come ulteriore soluzione.
Qui vorrei introdurre il concetto di capillarita' dell'energia, ma che da solo non riuscira' a risolvere i problemi energetici se non accoppiato a politiche basate su concetti di progettazione generali basati sul low-energy consumption.
Il corpo umano funziona in modo eccellente perche riesce a utilizzare energia e produrla oer tutti i settori e per tutte le necessita. Ogni cellula ( parte fondamentale del corpo) genera e modifica enenrgia ( ATP) al suo interno e rilascia quella che in eccesso servira per altre situazioni. Per poter realizzare tutto cio e far si che si trasmettano i pacchetti energetici esiste una rete di micro arterie e vene chiamate capillari.
Questi riescono ad approvvigionare tutto il corpo come anche riescono a trasportare i materiali di "scarto" delle reazioni che avvengono all'intenro del corpo.
Tale concetto potrebbe essere applicato alle utenze domestiche con l'esubero di energia e con la propensione di creare una casa come un generatore di energia.
Questa potrebbe essere una soluzione anche se credo sara' insufficiente. Oltre a cio credo che forme di generazione di energia non rinnovabile esisteranno ancora e dire che siamo in guerra e' citando l'esempio elettorale della Merkel mi sa di paraculata. Facciamo bene i conti e rendiamoci coscienti che il rinnovabile rappresenta un intelligente ed ottima forma di energia ma forse per i nostri ritmi industriali e consumistici credo che le cose siano un po differenti.
Commenti e proposte sono benevenuti menter le invettive no