mercoledì 1 giugno 2011

VIVA L'ITALIA CHE RINASCE
di Irene Zampieron

Sembrava che l'Italia si fosse addormentata, che avesse perso qualsiasi coraggio, qualsiasi speranza.
Che nell'incomprensione e sconcerto generale ci si fosse rassegnati all'impero berlusconiano, dove i diritti scompaiono ma le risate e le veline non mancano, dove si è presi in giro ma in fondo non si sta neanche così male. Questa era stata la mia triste impressione, all'ultimo passaggio torinese: stanchezza e rassegnazione. Per il primo maggio la piazza era mezza vuota, la gente distante, in una bella domenica di sole il richiamo era stato più per la grigliata in collina che per la rivendicazione di un'altra Italia possibile.

Poi a distanza di neanche un mese il miracolo, l'ottimismo della ragione come dice la Spinelli oggi su Repubblica ha prevalso: Milano e Napoli, rivendicando tutta la loro storia di grandi capitali italiane, hanno alzato la testa e hanno votato per un rinnovamento reale e radicale. E sui nostri giornali é tutto un parlare di rivoluzione gentile, in verità è la rivoluzione di chi la politica la vuole fare per passione civile e accoramento alle sorti del proprio mondo e non interesse quale che sia per poltrone e gerarchie economico-politiche. E adesso che la forza propulsiva é stata messa in atto, nulla ci deve più spaventare né l'inadeguatezza dell'opposizione né la presunta eternità politica del berlusconismo.

All'estero la domanda che più dolorosamente ricorreva era: ma com'è possibile che gli italiani continuino a votarlo, a sostenerlo. Com'è possibile che lo accettino come proprio rappresentante, come propria guida. La risposta abituale, a cui era sempre più difficile credere, era: la storia del modello passato da televisioni e media, il mito dell'italiano medio che vive di calcio e donnine, l'umiliazione costante di quella metà d'Italia che invece si riconosce in altri valori e ideali, ma che è divenuta afona a forza di porte in faccia e di un'opposizione che non la rappresenta.

Da oggi, da lunedì in verità, possiamo di nuovo essere orgogliosi della nostra Italia che è capace di grandi slanci, di programmi e di rinnovamento, di festa e di speranza. Di vita, cultura e dignità. E così si potrà spiegare che la peculiarità italiana è anche quella del non arrendersi, quella del non è mai troppo tardi per il cambiamento, quella di una vita sotterranea di idee e fermento. E un'altra aria si respira pure dalla Svizzera, il populismo e l'imposizione mediatica questa volta a Berlusconi non sono bastati, sono stati sconfitti, la sua piccolezza è trapelata dal sorrisone e dalle balle con cui ha riempito i tg e a cui gli italiani non credono più.
E così il fantasma del populismo si allontana anche dai cieli d'Europa.

Ora, di fondamentale importanza è rincarare la dose con il voto del referendum il 12-13 giugno. Appello a tutti noi esterofili: torniamo, votiamo, iscriviamoci all'AIRE per votare dall'estero, i nostri concittadini di Milano, Napoli, Cagliari hanno fatto la loro parte, noi non tiriamoci indietro!

6 commenti:

  1. Mi piace molto l’ottimismo di questo articolo. Purtroppo pero’ mi trovo in Italia al momento per lavoro e... non sento quest’aria di rinnovamento che tutti noi vorremmo respirare. La gente... ammalapena sa che ci sono i referendum, non sa cosa votare, non sa quando sono... Votano un Pisapia perche’ sono stanchi del berlusconismo (forse, non ne sono nemmeno sicura), ma come sempre non guardano a chi o casa votano, si cambia solo faccia o cambia il sistema? Spero davvero che sia un risveglio, non solo un girar lato nello stesso letto!

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  2. quello che si può sperare, e che credo sarà, é che, quali che siano le ragioni, il cambiamento di "faccia" porti a un cambiamento di cultura, politica e non, e quindi di mentalità. é chiaro che é solo un inizio, ma che inizio! se l'alternativa manterrà le premesse, e lo sviluppo sarà coerente, da un momento all'altro la differenza diventerà evidente e il risveglio avvenuto.

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  3. Ho votato da Dublino , 4 bei SI' , ma ho letto che il testo del referendum sul nucleare era errato. Qualcuno ne sa di piu' ?

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  4. Mi pare che non ci siano problemi sul testo del referendum sul nuclear, e certo il fatto che non sia stato cancellato e' di ottimo auspicio perche' dovrebbe fare da traino agli altri referendum, io penso che il piu' importante sia quello sull'acqua che si vuole scippare ai cittadini. Anche io, per il momento, sono un po' scettico per quanto riguarda il cambiamento reale e la miriade di commenti ed inviti a non andare a sinistra ma cercare l'alleanza col terzo polo sicuramente suggerisce cautela. La presenza dei fioroni, veltroni, letta, ma certo anche chiamparino e la loro idea di societa' credo sia molto diversa da pisapia o de magistris e purtroppo per cambiare l'italia, l'abbiamo gia' visto, non basta - anche se e' sine qua non - cacciare berlusconi. Pero' Irene ha ragione, qualcosa e' cambiato ed in meglio, non ha vinto Berlusconi e non hanno neanche vinto morcone o boeri, il finto bipolarismo veltroniano e' morto, movimenti sociali a partire da quello dell'acqua e delle donne stannp prendendo piede. Il punto, come sempre, e' non affogare tutto questo in macchinazioni, compromessi, patti della crostata etc etc... Speriamo

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  5. Soprattutto, il segno decisivo mi sembra sia la vittoria a Milano come a Napoli e a Cagliari di esponenti non del pd o delle logiche di partito, ma di "vera sinistra" che alla società civile hanno saputo e sanno parlare. Il pd non potrà trascurare questo dato fondamentale: non nel compremesso ma nella presa di posizione forte e coraggiosa risiede la via d'uscita.

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