martedì 23 agosto 2011

La piramide dei salami
Di Monica Bedana



Che da quasi un anno ci sia una piramide egizia sul Monte Venda, Colli Euganei, nel bel mezzo del Parco Regionale, a un tiro di schioppo da casa mia, è una cosa che mi rompe gli schemi. Ci fosse stato un tempio troiano, romano, anche visigoto al limite, avrei potuto capire. Ma l'Egitto col mito di Antenore mi pareva c'entrasse poco. Adesso invece tutto quadra: la piramide sarà pure abusiva ma è ad uso “agricolo-ecologico aziendale ed oleario” e serve come “deposito di bottiglie d'olio e per la stagionatura dei salami”, attività perfettamente in sintonia con la tradizione dei Colli, come giustamente sostiene la difesa dell'Associazione Piramide di Luce. Peccato davvero che il Tar non ci abbia creduto e abbia dato via libera alla demolizione.

Ora mi chiedo che tipo di salami erano quelli che a migliaia, ogni fine settimana, andavano a farsi stagionare al prezzo di 20 euro (10 per l'entrata e 10 per l'associazione) in questa “struttura fisico-energetica” che “ottimizza la stabilità dei cinque maggiori punti energetici che sostengono la penisola italiana” favorendo l'accesso a “livelli vibratori elevati, principalmente di natura cosmica” (detto cosí, o è cosa sismica o è cosa sconcia).La piramide ha inoltre “la capacità di accelerare il livello evolutivo della persona”.

Saputo questo, mi dispiace che l'abbattano; vorrei proporre di trasferirla a Palazzo Chigi, metterci dentro il Governo al completo e vedere se, con una buona stagionatura, tipo soppressa veneta, gli si accelera il livello evolutivo. E magari capita anche che i nani ne escano come top-models.

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