di Simone Giovetti
Come anticipatovi
su queste stesse colonne dal vostro inviato speciale, ha vinto un
socialista
Non sarà Che Guevara, ma da oggi in Francia
governa un socialista.
Mettiamolo alla prova. Chissà, forse ci
riserverà delle sorprese. Una cosa è certa: il popolo francese non ha deluso le
aspettative. Si è votato per un cambiamento, di stile certo, ma anche sulla
base di valori diversi.
Il neo presidente ha parlato ricordando le
promesse per il futuro: crescita e rilancio dell’impiego in Europa.
Ora aspettiamo le legislative di giugno.
L’estrema destra è favorita e cercherà di trarre il massimo profitto dal buon
risultato del primo turno e soprattutto dalla sconfitta di Sarkozy.
Il Parlamento ritroverà sotto Hollande un
nuovo ruolo politico, la sua composizione è dunque importantissima. Servirebbe
una solida maggioranza di sinistra e qui ci piacerebbe sperare in un risultato
degno del “Front de gauche” di Mélenchon: darebbe a Hollande la forza
necessaria per fare le scelte coraggiose di cui si ha bisogno, soprattutto in
direzione della finanza e delle banche la cui riorganizzazione e controllo sono
oggi una necessità imprescindibile.
Non ci sarà la rottura con la Germania e
nessuno qui lo auspica. Ma sicuramente nuovi scenari si aprono in Europa, nuove
alleanze. Alleanze se non tutte di sinistra almeno più mediterranee…
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