L'avventura delle Olimpiadi inizia prima dell'arrivo al parco Olimpico. Un paio di settimane prima, arriva una email di stampo quasi minatorio: preparatevi per lunghe file, arrivate almeno 2 ore e mezzo prima, controlli da aeroporto, niente liquidi. Mah, e noi che pensavamo fossero giochi.
Ma no, certo non lo sono, sono un business, De Coubertin lo si ricorda solo facendo ogni annuncio prima in francese e poi in inglese. Infatti nella lettera ti ricordano che dentro il parco Olimpico viene accettata solo la Visa, sponsor ufficiale delle Olimpiadi. Le altre carte al bando.
Carte che in realtà servono, visti i prezzi da Piazza San Marco: quasi 9 pound per un fish and chips, 20 pounds per 3 birre ed un Pimms - un buon 30-40% di più che in centro a Londra. Ma anche questo, in fondo, lo si era messo in conto, ed infatti arriviamo già pronti con una bella colazione al sacco.
Il parco è bello, un sacco di fiori, passeggiata lungo i canali, belle strade e bellissimi impianti: il velodromo, soprattutto, ma anche l'Aquatic Center e l'impianto per la pallanuoto. Lo stadio da fuori non è un granchè, ma dentro è splendido, siamo quasi in ultima fila ma si vede benissimo.
Ma fuori dagli impianti sembra di essere ad una fiera campionaria: stand su stand di cibo, la torre di Anish Kapoor a pagamento (15 pounds!!!), una fila gigantesca per entrare al negozio di gadget. Ed una scandalosa mancanza di megaschermi. Uno ce ne è, anche piuttosto grande, nel centro del parco Olimpico, dove sorge un parchetto verde. Ma l'accesso è restricted, il primo parco al mondo dove bisogna fare la fila per entrare. E che fila! Ci tocca rinunciare, un pò scoglionati mentre i gentilissimi ma fondamentalmente inutili volontari ci dicono anche da che parte del ponte passare, si sta a sinistra, ovviamente, siamo in Inghilterra.
Ma che stress. Impossibile godersi in santa pace la giornata olimpica, divieti, regole, cartelli, controlli. E tutto costruito in base alle esigenze del business, senza neanche un minimo tentativo di pensare allo sport e agli spettatori. Peccato.
Se ti è piaciuto questo post, clicca sul simbolo della moschina che trovi qui sotto per farlo conoscere alla rete grazie al portale Tze-tze, notizie dalla rete
Nessun commento:
Posta un commento