Sabato 13 ottobre è stato presentato presso la sede del patronato INCA CGIL di Londra il risultato della fase conoscitiva del progetto ESOPO (Europe Sociale Opportunités Portes Ouvertes) finanziato dalla Commissione Europea e promosso dai patronati INCA di sei Paesi europei: Francia, Belgio, Italia, Regno Unito, Slovenia e Spagna con INCA Francia capofila del progetto. Obiettivo del progetto è valutare e allo stesso tempo favorire la conoscenza che i cittadini UE ed extra-UE hanno dei diritti connessi alla libera circolazione all'interno dell'Unione, con specifica attenzione ai servizi socio-sanitari. La valutazione è stata effettuata sottoponendo un questionario di 60 domande ad un campione di oltre ottocento persone residenti nei sei Paesi parte del progetto. Dai dati raccolti dal campione ed elaborati dall'IRES (Istituto di Ricerche Economiche e Sociali), si desume che la conoscenza di questi diritti è incompleta, frammentata, in particolare lungo una linea di demarcazione che spesso coincide con il tasso di scolarità e con la situazione occupazionale, essendo i lavoratori irregolari esclusi dai canali di comunicazione sindacali o istituzionali. I risultati della ricerca hanno in particolare messo in evidenza la mancanza di una “conoscenza preventiva” dei diritti di previdenza sociale, vale a dire che il cittadino migrante ne viene a conoscenza solo nel momento in cui ha bisogno di usufruire di determinati servizi. Ad esempio, la ricerca ha evidenziato che il 47% degli oltre 800 cittadini che hanno completato il questionario non conosce i regolamenti comunitari sulla sicurezza sociale (con punte ancora più alte in Italia e Gran Bretagna) e che oltre il 40% non è a conoscenza della Tessera Europea di Assicurazione Malattia. Questo è principalmente dovuto al fatto che spesso l'accesso a queste informazioni avviene attraverso il circolo delle proprie conoscenze e raramente attraverso i canali istituzionali. Nel complesso sembra esserci una generale e diffusa conoscenza delle norme comunitarie, ma poca consapevolezza sugli aspetti specifici riguardanti i diritti degli immigrati senza cittadinanza UE e sull'estensione anche ad essi della copertura assistenziale e previdenziale.
L'indagine ed il progetto in sé sono stati sviluppati in un momento in cui lo stato sociale è sotto attacco in gran parte dei Paesi europei e, come ha affermato Marisa Pompei, responsabile del patronato di Londra ed organizzatrice dell'evento, la conoscenza delle normative europee e dei diritti che ne discendono sono un requisito essenziale per porre in essere le misure adeguate di difesa e tutela di questi diritti. In particolare, suscita preoccupazione quanto affermato dal Ministro degli Interni britannico, Theresa May, in merito alla volontà dell'esecutivo di cui fa parte di porre vincoli alla libera circolazione dei cittadini europei ed ai diritti ad essa connessi iniziando con il limitare i diritti dei cittadini migranti di nazionalità romena e bulgara. Sarebbe così messo in discussione uno dei pilastri comunitari fin dagli albori del processo di integrazione europea (il regolamento sulla sicurezza sociale dei lavoratori migranti è stato, infatti, uno dei primi regolamenti emanati dalla neonata Comunità Economica Europea nel 1958).
ESOPO sarà completato attraverso una serie di sessioni nelle capitali dei sei Paesi parte del progetto in cui verranno presentati e discussi i risultati della ricerca insieme a coloro che vi hanno preso parte rispondendo ai questionari e ad esperti di diritto e di politiche comunitarie, con l'auspicio di raccogliere esperienze e suggerimenti sulla questione. I risultati verranno trasmessi anche alle istituzioni quali la Commissione Europea e i Ministeri competenti degli Stati nazionali e ai sindacati e associazioni della società civile. Stante la dimensione del campione e la modalità con cui è stato raggiunto, vale a dire prevalentemente attraverso i canali sindacali ed associativi, uno dei quesiti che l'esito del progetto pone è quello della modalità con cui raggiungere la gran parte dei cittadini non toccati dalla comunicazione istituzionale ma che, come cittadini migranti o potenziali futuri migranti, sono toccati in prima persona da queste tematiche. A fronte del ridotto tasso di sindacalizzazione in alcuni paesi e della scarsa partecipazione in attività associative o comunitarie, è necessario condurre una campagna comunicativa diffusa sul territorio. In questo senso, l'Osservatorio per le Politiche Sociali in Europa dell'INCA Belgio lancerà a breve un Passaporto dei Diritti, redatto in tre lingue (inglese, francese e tedesco ).
Per maggiori informazioni e per consultare le date delle prossime sessioni informative, si può consultare il sito del progetto ESOPO al link: https://sites.google.com/site/esopoeuropesociale/
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L'indagine ed il progetto in sé sono stati sviluppati in un momento in cui lo stato sociale è sotto attacco in gran parte dei Paesi europei e, come ha affermato Marisa Pompei, responsabile del patronato di Londra ed organizzatrice dell'evento, la conoscenza delle normative europee e dei diritti che ne discendono sono un requisito essenziale per porre in essere le misure adeguate di difesa e tutela di questi diritti. In particolare, suscita preoccupazione quanto affermato dal Ministro degli Interni britannico, Theresa May, in merito alla volontà dell'esecutivo di cui fa parte di porre vincoli alla libera circolazione dei cittadini europei ed ai diritti ad essa connessi iniziando con il limitare i diritti dei cittadini migranti di nazionalità romena e bulgara. Sarebbe così messo in discussione uno dei pilastri comunitari fin dagli albori del processo di integrazione europea (il regolamento sulla sicurezza sociale dei lavoratori migranti è stato, infatti, uno dei primi regolamenti emanati dalla neonata Comunità Economica Europea nel 1958).
ESOPO sarà completato attraverso una serie di sessioni nelle capitali dei sei Paesi parte del progetto in cui verranno presentati e discussi i risultati della ricerca insieme a coloro che vi hanno preso parte rispondendo ai questionari e ad esperti di diritto e di politiche comunitarie, con l'auspicio di raccogliere esperienze e suggerimenti sulla questione. I risultati verranno trasmessi anche alle istituzioni quali la Commissione Europea e i Ministeri competenti degli Stati nazionali e ai sindacati e associazioni della società civile. Stante la dimensione del campione e la modalità con cui è stato raggiunto, vale a dire prevalentemente attraverso i canali sindacali ed associativi, uno dei quesiti che l'esito del progetto pone è quello della modalità con cui raggiungere la gran parte dei cittadini non toccati dalla comunicazione istituzionale ma che, come cittadini migranti o potenziali futuri migranti, sono toccati in prima persona da queste tematiche. A fronte del ridotto tasso di sindacalizzazione in alcuni paesi e della scarsa partecipazione in attività associative o comunitarie, è necessario condurre una campagna comunicativa diffusa sul territorio. In questo senso, l'Osservatorio per le Politiche Sociali in Europa dell'INCA Belgio lancerà a breve un Passaporto dei Diritti, redatto in tre lingue (inglese, francese e tedesco ).
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