Era ora!
Dopo 3 anni di crisi finalmente si è arrivati al primo sciopero europeo. E' una crisi internazionale e dunque le risposte devono essere internazionali. Siamo ancora lontani da un vero fronte comune - in Germania, tanto per dire, non si scioperava - ma almeno nei PIIGS si comincia a capire che solo uniti si possono cambiare le cose. Uniti per ora solo in piazza, non al governo. Ma è un primo passo.
Un primo passo, appunto, che richiede altri passi in avanti. Queste piazze chiedono rappresentanza politica. E cosa chiedono queste piazze? Chiedono un altro modello di sviluppo, chiedono che si dica basta all'austerity. C'è qualcuno disposto ad ascoltare? Cosa pensano i partiti istituzionali?
In Grecia lo sappiamo, c'è Syriza che ormai è il partito del popolo della protesta ed il PASOK è stato spazzato via. Ma in Spagna, Italia e Portogallo la cosa è più complessa. Il PSOE ha votato il fiscal compact e aveva iniziato i programmi di austerity. I socialisti portoghesi continuano a dimostrarsi indecisi. Il PD continua ad essere indecifrabile: sostiene Monti, vota il fiscal compact ma una parte si schiera anche contro l'austerity. Oggi il sindaco di Bologna era in piazza con la CGIL, contro l'austerity. Ma è venuta l'ora delle scelte. Dopo oggi, o di quà, o di là. O si dice no all'austerity o si china la testa davanti alla reazione. Questo è l'unico vera tema politico in Europa a fine 2012.
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