domenica 10 febbraio 2013

Al voto al voto - 7


"Dall'inizio della campagna per le imminenti elezioni legislative, il PD, un partito a corto di idee e con nell'armadio vari scheletri tra cui il sostegno incondizionato al governo Monti, ha risuscitato lo slogan del voto utile per erodere consensi a Rivoluzione Civile, evidentemente considerato un antagonista più di quanto non lo siano il Centro di Monti o la Destra di Berlusconi, a proposito del cui voto non si parla mai di inutilità. Tralasciando commenti sul grigiore di un partito che ricicla slogan tanto vecchi quanto vuoti, è interessante evidenziare come il partito supposto democratico mostri disprezzo verso il voto come strumento di partecipazione e di rappresentanza democratica; il diritto di ogni cittadino a scegliere chi lo rappresenti nelle istituzioni, il pluralismo delle idee e delle proposte da esso discendente, sono evidentemente per il PD fastidi, dal momento che l'unica proposta politica utile, quindi degna di esser presa in considerazione, è la loro. In un paese meno conformista e prono al potere di turno, un simile atteggiamento, neanche tanto velatamente autoritario, costerebbe caro.

Con ciò premesso che il mio voto non andrà al PD e, conseguentemente, ai suoi alleati minori cui democraticamente saranno imposte scelte e politiche antipopolari e dal sapore neoliberista, affiderò alla lista Rivoluzione Civile il compito di rappresentare me e le mie idee nella prossima legislatura, esercitando liberamente e democraticamente un diritto conquistato con il sangue di milioni di persone nel 1945. A dispetto delle critiche secondo cui RC sarebbe un cartello elettorale, arrangiato all'ultimo momento per opportunismo elettorale, questa lista è il naturale proseguimento di anni di lotte per i beni comuni, contro le privatizzazioni ed un modello di sviluppo voracemente distruttivo, di cui il PD si erge a campione insieme ai reazionari ed ai conservatori; lotte in cui i partiti ed i movimenti confluiti in RC hanno fatto parte, talvolta in maniera preponderante. Sono queste le forze che nel 2011 promossero i referendum e contribuirono al loro buon esito, mente il PD manteneva un profile defilato, dopo una prima opposizione, salvo poi attribuirsene il merito a cose fatte. Sono queste le forze che hanno promosso ed ottenuto la vittoria di persone alternative alla nomenclatura democratica alla guida di importanti città come Milano, Genova e Cagliari e che hanno volute rompere i giochi e potere a Napoli e Palermo, portando una ventata di rinnovamento. Sono queste forze che non si sono unite al coro di lodi all'avvento di Monti ed al presunto senso di responsabilità verso l'Esecutivo e le istituzioni finanziarie hanno preferito quello verso i cittadini.

Perché in molte di quelle battaglie ho creduto, perché non mi piego al diktat delle banche, degli istituti di speculazione finanziaria, dei loro lacchè, perché desidero superare un modello basto sul profitto e sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo e costruirne uno centrato sul cittadino, sui suoi bisogni, sul suo diritto ad una felicità che non si riduca ad accumulo di ricchezza, sulla giustizia sociale, il mio voto non può che andare ad RC."

Simone - Londra


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