Un
risultato sconvolgente ed entusiasmante. Certo si tratta del primo
turno e perdere poi tra 2 settimane a Milano e Napoli sarebbe
amarissimo, ma non possiamo nasconderci dietro la paura del futuro.
Questa tornata elettorale è stata clamorosa ed ha dato dei segnali
politici che si tratta ora di saper cogliere. Insegnamenti utili a
tutti, soprattutto a chi vuole cambiare l’Italia di Berlusconi.
Berlusconi
che è in rotta, perde catastroficamente a Milano e rimane al palo a
Napoli. Opposizione che avanza in tutta Italia ma con una serie
importanti di caveat. Quella che vince è la Sinistra con la S maiuscola,
con queste elezioni viene definitivamente spazzata via il mantra che
ha caratterizzato 2 decenni di politica italiana: si vince al centro,
bisogna essere moderati. Lo si era già capito in Puglia, regione
tradizionalmente conservatrice dove la candidatura dirompente di
Vendola aveva sconvolto i giochi. Si pensava fosse un’eccezione, si
dimostra la regola. A Milano la sinistra vince nella sua
caratterizzazione radicale, con Pisapia. E lo stesso fa a Cagliari. In
moltissime realtà dalle caratteristiche tuttà’altro che omogenee i
candidati dal profilo più marcatamente di sinistra vincono le primarie e
poi, soprattutto, prevalgono nella competizione elettorale. Succede
anche a Napoli dove le elezioni si sono trasformate in primarie
allargate con nettisima prevalenza di De Magistris, sostenuto da FdS ed
IdV. In altre città il candidato più di establishment del PD vince al
primo turno, come a Bologna e Torino, dove però si registrano forti cali
di consenso e soprattutto lasciando scoperto il fianco sinistro,
occupato, purtroppo, dal Movimento a 5 stelle che non a caso ha i suoi
risultati migliori a Bologna, Torino, Rimini e Ravenna, dove il
centrosinistra si contraddistingueva per la sua “moderazione”.
Quindi
il primo insegnamento è che si vince stando a sinistra, tenendo la
coalizione unita senza veti e spaccature, e non inseguendo il centro.
Personalità (e programmi!) di sinistra non spaventano i moderati ed
intercettano il voto radicale, insofferente di una politica rinchiusa
nel palazzo. La seconda lezione, però, è che, se politicamente
prevalgono personalità a sinistra del PD, numericamente non si può dire
altrettanto, basti vedere i modestissimi risultati di IDV e SEL a
Napoli e Milano nonostante gli exploit dei candidati sindaci. E la
FdS rimane spesso al palo, nonostante in quelle due città abbia
risultati lusinghieri, in linea con gli altri due partiti a sinistra del
PD. Il che, semplicemente, vuol dire che è ora di aprire un serio
cantiere a sinistra, al di là di personalismi, gelosie, dispute tutte
politiciste. L’elettorato crede in candidati di sinitra, radicali, di
rottura, ma non crede in partitini litigiosi, divisi, spesso costruiti
come comitati elettorali o percepiti, a torto o ragione, come marginali e
rissosi. Ma lo spazio politico esiste, eccome, altrimenti non si
spiegherebbero i risultati delle primarie, non si spiegherebbe il
grandissimo successo di Pisapia a Milano. E questo ci porta ad una
ultima riflessione. Una sinistra-sinistra, unita e con un programma
coerente ed ordinato, può imporre i propri candidati e soprattutto le
proprie idee anche al PD, e può dunque costruire una alternativa
politica al governo delle destre, che si ponga l’obiettivo non solo di
ricostruire la sinistra (obiettivo comunque indispensabile) ma anche di
cambiare il paese.
Nicola Melloni
Solo un commento sul "Personalità (e programmi!) di sinistra non spaventano i moderati": IMHO dipende anche dalla figura di queste personalità. A livello di immagine Vendola e soprattutto Pisapia non hanno nulla che li avvicini alla radicalità normalmente percepita come pericolosa da certi elettori: pacatezza nei modi, voci financo flautate, parlata alla Paperino... insomma, "saranno pure komunisti ma son poi brave persone".
RispondiEliminaGL
Ebbene sí, para sia giunto il momento tanto atteso della catarsi della Sinistra con maiuscola per rinascere in un progetto di forte coesione. Senz'altro il momento politico piú emozionante da anni; Nicola, ci hai messo perfino del gioioso entusiasmo, mi é piaciuto.
RispondiEliminaVi seguo da lontano, mi informo attraverso di voi, fate un buon lavoro,
Baci, Monica (piú italiana all'estero che mai. Fidel é sempre al suo posto, imperturbabile con la sua tuta da ginnastica ;-)).
Ci sono alcune osservazioni da fare:
RispondiElimina1. Le primarie danno gia indicazioni ben definite al PD e cio dovrebbe essere per loro la base per le prossime sfide ( il popolo oltre a decidere poi supporta )
2. La Sinistra ha imparato che star dietro o seguire i filoni mediatici di B. non porta a nulla se non a perdere.
3. Le offese o la propaganda " Milano invasa dagli zingari etc etc" rappresenta il tipico esempio del B.ismo e cioe' aggredire in modo esasperato l'avversario, paventando un futuro disastroso ed inculcando la paura al popolo.
4. Su tale tema vorrei farvi notare come il modello di B. adesso abbia iniziato a fare cilecca; infatti se la prima volta si proponeva come la risoluzione a tangentopoli adesso si propone come risoluzine ai bolscevichi, comunisti e centro-socialisti ( per centri sociali), come soluzioni a quelli che vorrebbero dare un luogo di culto a chi e' credente.
le modalita' sono le stesse anche se con parole differenti. Oggi e per fortuna gli italiani sono un po stanchi, se non stufi, di sentir soltanto invettive e non proposte.
5. La Sinistra ha , spero, iniziato a comprendere che facce pulite e programmi seri basati sulle questioni nevralgiche della popolazione sono il punto in piu per vincere.
6. Napoli rappresenta invece due cose : l'incapacita' del PD di far fronte alle necessita' passate ( monnezza) ed oggi divenute allarmi socio-sanitari; e alla incapacita' di trovare elementi ottimi ( non che l'ex candidato non fosse buono) che possano sia per profilo che per pregressi dare dignita' alla Citta' partenopea.
7. in alcuni casi mettersi da parte e favorire un partner e' indice di grande forza interna e capacita' nel creare coalizioni basate sui punti da affrontare.
8. uno spunto per il futuro: si dovrebbe comprendere come stare in contatto con il Movimento 5 stelle poiche rappresenta il popolo degli sdegnati e dei rassegnati al non voto.