di Simone Giovetti
L'educazione è un settore chiave nella vita dei francesi. La gratuità di questo servizio è sacra tanto quanto la sanità. Il
sistema educativo pubblico è oggetto di discussione ma è un sistema
universalmente difeso. Un discorso a parte meriterebbe di essere
fatto sull’università. Le recenti riforme di Sarkozy sulla
“privatizzazione” di centri universitari hanno aperto un grande
dibattito in Francia.
Asili
(da 4 mesi a 2 anni e mezzo). In Francia, soprattutto a
Parigi, c'è stato un baby boom 2,5 figli per donna), frutto anche delle
politiche pubbliche a favore dell'infanzia. Questo ovviamente crea una
certa tensione per quel che riguarda gli asili ed i posti all’asilo
fanno gola a tutti i genitori e non sono sempre
disponibili. In realtà dipende anche molto dai quartieri. Alcuni
quartieri hanno un’offerta più importante e una domanda inferiore. Le
iscrizioni dipendono ovviamente dal luogo dire residenza. Il servizio è
proporzionato al reddito e praticamente gratuito (180
euro al mese) per le famiglie meno abbienti. I posti sono assegnati con
una serie di criteri (numero di figli, situazione economica e
lavorativa…) Coloro che non riescono ad avere un posto possono ricorrere
ad “assistenti maternali convenzionate con lo stato”
che tengono dai 3 ai 5 bambini a casa. Il costo è più alto ma lo stato
ne rimborsa almeno il 50%.
Scuola materna (3-6 anni): pubblica e non obbligatoria. Il sovraffollamento
e la mancanza di insegnanti è il problema numero uno. Ma è un servizio assicurato dallo Stato. I
ricchi o coloro che vivono in quartieri o zone della città più popolari
tendono a mettere i figli in scuole private. Il servizio educativo è
identico a quelle pubbliche, unica differenza, meno bambini e più
insegnati. Costi: si puo arrivare fino agli 800 euro al mese. La maggior
parte delle scuole elementari private sono di confessione
cattolica.
In
un momento in cui si discute molto sulla bassa natalità di molti paesi
europei, la Francia rappresenta una notevole eccezione e le politiche
statali a favore dell'infanzia sono, ovviamente, parte importante della
spiegazione per questo baby-boom. Invece di finanziare le scuole
private, si garantiscono scuole pubbliche di alta qualità e soprattutto
accessibili per tutti.
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