mercoledì 20 giugno 2012

Patriottismo senza complessi

Di Monica Bedana

Da anni sventola su un pennone altissimo della Plaza de Colón di Madrid un patriottico, immenso bandierone voluto da uno dei ministri più mastini di Aznar e mai rimosso dai successori socialisti. Perché qui il que viva España non è retaggio della destra rancida ma patrimonio comune del popolo, esibito senza complessi né piaggeria, anzi, con tutto il convincimento di essere i migliori e di aver la fortuna di essere nati sotto l'ala di un unico, grande Paese. 
Il patriottismo inteso in questo modo mi ha sempre fatto un po' d'invidia; noi che invece nell'individualismo, quando perde genialità e diventa particolarismo, ci affoghiamo. E non fa mai lo stesso effetto che a dire "questo Paese ce la farà" sia il re Juan Carlos (pur con le sue inopportune cacce all'elefante) o perfino il grigio Rajoy, che Monti con la sua faccia da cocker abbandonato in autostrada a ferragosto dai poteri forti o il pensionato della Resistenza Napolitano. Perché si nota ad anni luce che gli ultimi due sono i primi a non crederci.

Da quando sono iniziati gli europei di calcio la Spagna è tutta una bandiera, senza soluzione di continuità.
Loro però sono invidiosi di natura. Forse anche un pelo rancorosi. E da ieri sera non fanno che dire che noi italiani abbiamo il solito culo e ci tocca l'Inghilterra. E continuano a ricordare una gomitata di Tassotti a Luis Enrique del secolo scorso, quando entrambi non avevano ancora fatto la prima comunione. Abituati a mettere le mani avanti, casomai dovessimo vederci in finale.

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7 commenti:

  1. Un inno senza parole, una squadra per metà fatta da giocatori che non si sentono spagnoli e rilasciano interviste in un'altra lingua, una parte del paese che non si parla con l'altra.... tutto sto senso patriottico forse è una copertura per problemi ben più gravi dei nostri.
    e poi si vive tanto, troppo bene, senza bandieroni in piazza, così come senza parate militari. che sotto il patriottismo c'è spesso qualcosa di più viscido, il nazionalismo, quel sentimento che pone la proprio nazione sopra le altre. vade retro...

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  2. Come sempre il tuo articolo è impeccabile. Sarà anche che sei una delle poche persone che su internet fanno attenzione all'ortografia ("Paese" maiuscolo!!!, Ma da quanto tempo non lo vedevo)...
    È vero, il patriottismo può nascondere il buono e il cattivo, ma da quando la verità sta solo da una parte? E poi in Spagna c'è davvero questo patriottismo strano, nonostante i grandi contrasti interni... sorrido qui da sola persa nei ricordi: Espana mola, verdad?
    Zirela

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  3. Melloni, non parlano un'altra lingua, qui ce ne sono tre di lingue co-ufficiali in cui ci si può esprimere liberamente...e comunque anche i catalani del Barcellona, che poi di catalani-catalani in squadra ce ne sono pochi, quando giocano con la maglietta della nazionale parlano spagnolo e dubito che a quella maglia, che unisce, rinuncerebbero.
    Non è "senso patriottico", per nazionalismo qui s'intende ben altra cosa e ha fatto quasi 900 morti in 40 anni e nessuno più lo vuole. E' identità culturale che nella bandiera, almeno quando gioca la nazionale, vede ancora un valore pulito, agglutinatore e al di sopra delle parti.
    non vedo perché queste ultime tre cose in Italia non dovrebbero piacerci...

    Zirela,
    grazie, in effetti mi sento una specie di piccolo mondo antico dell'ortografia quando scrivo (ed il qui presenta Melloni ne sa qualcosa di quanto rompo ANCHE a questo proposito). Il patriottismo alla spagnola bisogna viverlo in diretta per capirlo fino in fondo...sappiamo che visto da fuori può essere scambiato per altre cose. Sí, España mola.
    Un abrazo.

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    1. xavi, sergio, cesc, pique, valdes, puyol. "spagnoli" solo iniesta. gia', pochissimi. e cmq non e' vero, proprio alla conferenza durante una partita della nazionale xavi e piquet parlavano SOLO in catalano, con relativa incazzatura di ramos. spiegalo a lui che potevano farlo, non a me. e pure i festeggiamenti del mondiale con maglietta del barcelona messa a forza in testa a cesc. unisce proprio tantissimo sta maglia non c'e' che dire....ma dai monica, informati.
      poi ribadisco, vediamola sta unita' culturale quando vai in catalona ed in alcune zone basche.
      la bandiera, come i confini, non include, ma esclude. ed un paese che ne fa mostra come la spagna mi fa solo un po' tristezza e mi fa pensare a quanto male son messi se han bisogno di una bandierona x dimostrare la loro unita' nazionale. e quindi no, non mi piace.

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    2. Vabbè Nicola visto che non riesco a spiegarmi meglio (non mi pare di aver scritto che il popolo si senta UNITO sotto la bandiera, ho descritto un sentimento diffuso, che si nota nell'ambiente e che non dipende dai gesti di xavi o di piqué), vieni quando vuoi e lo constati sul campo.

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  4. Peccato il mio paese. A volte sembra che soltanto ci unisce una partita della Nazionale.

    E poi invidiosi, rancorosi... Sul serio? Ma non siamo stati noi a pensare al biscotto???!!!

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  5. Manuel, ci avete pensato cosí bene da averlo inventato... ;-)))

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