Lo scorso settembre demmo voce alla protesta messa in atto dai lavoratori delle pulizie presso il Guildhall, l'ente che amministra il municipio della City di Londra (http://resistenzainternazionale.blogspot.co.uk/2011/09/il-pane-e-le-rose-di-simone-rossi.html).
Allora i dipendenti chiedevano un adeguamento del proprio salario, al di sotto dei livelli di povertà fissati dalla GLA l'amministrazione metropolitana di Londra, al livello minimo indicato dalla GLA. Oltre alla fine degli atteggiamenti antisindacali e vessatori dei propri superiori.
Le proteste dei lavoratori di questo settore procedono da oltre due anni, per lo più coordinate dal sindacato autonomo IWW, visto il disinteresse mostrato dalle sigle che potremmo definire confederali verso la condizione di questi lavoratori per lo più immigrati. Sino a pochi mesi fa le rivendicazioni salariali hanno riguardato le imprese di pulizie che prestano servizio presso le banche e le aziende della City.
Da alcune settimane sono in agitazione i dipendenti dell'azienda ICM che subappalta per il punto vendita in Oxford Street di John Lewis, una storica catena di grandi magazzini la cui peculiarità è di esser controllata dai propri settantamila dipendenti, che possono fornire il proprio parere sulla gestione dell'azienda e godono di quote dei profitti. Oltre a ricevere meno del London Living Wage, pari al minimo necessario per sopravvivere nella città, i lavoratori della ICM hanno visto licenziamenti e la riduzione dell'orario di lavoro. Questo non perché il punto vendita sia stato ridimensionato o lo standard di pulizia ridotto. Semplicemente, con la scusa della crisi John Lewis ha spinto per una gara al ribasso tra subappaltanti, nonostante i profitti dichiarati lo scorso anno ed il gran numero di personale assunto.
Al pari di Ponzio Pilato, la catena di grandi magazzini ed i lavoratori che ne hanno le quote azionarie fa ricadere la responsabilità della situazione sulla azienda fornitrice del servizio di manutenzione che ha sua volta subappalta ad ICM.
Mentre prosegue la vertenza tra le parti, IWW ha programmato una serie di presidi all'esterno del punto vendita che si terranno il sabato nei prossimi fine settimana per sensibilizzare consumatori e dipendenti di John Lewis, nell'auspicio che si assuma la propria responsabilità.
Della vicenda ha trattato il quotidiano The Independent
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