lunedì 6 agosto 2012
Resistenza Olimpica - Tommie Smith and John Carlos
1968, Città del Messico. Anno magico e tragico il 1968, nel mondo occidentale dilagavano le proteste studentesche, in Cina la Rivoluzione Culturale, la Guerra in Vietnam raggiungeva il suo apice.
Ed in America venivano uccisi Martin Luther King e Bob Kennedy. Mentre il Comitato Olimpico Internazionale ammetteva la partecipazione del Sud Africa alle Olimpiadi, forzando 32 stati africani al boicottaggio.
In questo clima, Tommie Smith, atleta americano, dominò i 200 metri, davanti all'australiano Peter Norman e all'altro americano John Carlos. I due atleti americani, entrambi di colore, una volta sul podio alzarono il pugno guantato di nero, il simbolo del Black Power. Norman sfoggiava una spilletta di solidarietà contro il razzismo. Il gesto più trasgressivo di sempre in ambito olimpico.
La risposta del CIO - quello che aveva accettato il Sud Africa - fu la sospensione dei 2 atleti americani e la loro espulsione dal villaggio olimpico. Una volta tornati in patria furono ostracizzati e ghettizzati. Non fu migliore la sorte di Norman, sospeso dalla squadra australiana ed a cui fu sostanzialmente vietata la partecipazione alla successiva olimpiade di Monaco nonostante avesse realizzato i tempi necessari.
Ancora oggi, 42 anni dopo, un gesto che dà i brividi.
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