di Francesca Congiu
Il governo fa ricorso contro la sentenza della Corte Europea che il 28 agosto scorso aveva bloccato la legge 40 sulla procreazione assistita.. E lo fa nell'ultimo giorno utile, a fine novembre, in silenzio, senza annunci o proclami.
“Sarebbe sorprendente che un governo tecnico ed europeista in economia non fosse altrettanto tecnico ed europeista quando ci sono da tutelare i diritti e la salute delle persone e, anzi, agisse in danno dei cittadini più poveri. Questi, in caso di ricorso, si vedranno discriminati nel loro desiderio di maternità e paternità, mentre i più ricchi potranno rivolgersi alle cliniche per l’infertilità degli altri Paesi europei e avere l’assistenza che la legge 40, e adesso anche l’iniziativa del governo, nega loro in Italia”.
Parole di Ignazio Marino che più volte ha messo in luce le contraddizioni e l’ipocrisia della legge 40.
Intanto, “dall’alto dei cieli” di twitter, dove si è recentemente insediato, Benedetto XVI stabilisce le regole della vita, esclude il diritto alla libertà. Ciò, sia attraverso violenti proclami ex cathedra, sempre troppo sottovalutati, come la recente dichiarazione sulle unioni gay, viste come “ferita alla pace” - e sapientemente decostruita da Alessandro Esposito; sia nella pratica del condizionamento delle istituzioni. Si prenda, a caso, proprio uno dei martellanti articoli di Avvenire sulla legge 40:
28 agosto
http://www.avvenire.it/Vita/Pagine/corte-europea-boccia-legge-40.aspx
20 novembre
http://www.avvenire.it/Commenti/Pagine/Difesa%20della%20legge%2040%20%20attendiamo%20fatti.aspx
21 novembre
http://www.avvenire.it/Vita/Pagine/ricorso-legge-40-il-governo-acceleri.aspx
24 novembre
http://www.avvenire.it/Vita/Pagine/contro-la-legge-40-il-coro-dei-candidati-pd.aspx
28 novembre
http://www.avvenire.it/Vita/Pagine/ricorso-legge-40.aspx
29 novembre
http://www.avvenire.it/Vita/Pagine/legge-40-appello-strasburgo.aspx
Ricordando che i cattolici, Udc in prima linea, hanno fortemente voluto il ricorso a Strasburgo, mi torna
alla mente la chiusa di Pierferdinando Casini durante l’insediamento alla Camera nel 2001: si rivolgeva
alla Madonna di San Luca: “confidando nel suo aiuto per svolgere con serena imparzialità e rigore il mio mandato di Presidente della Camera dei deputati”.
In realtà, come ben postilla Esposito se “le norme giuridiche sono stabilite dai parlamenti”, esse
“soggiacciono alla legge ineluttabile di tutto ciò che è umano” e le “invasioni di campo” non fanno bene.
Il vizio di forma che avrebbe determinato il ricorso alla Grand Chambre
da parte de Governo “super partes” di Monti, mal cela l’ennesima
stoccata contro la laicità dello Stato. Urge ricordare ai tecnici e ai
politici cattolici o filo cattolici, che “l’imparzialità” è
aconfessionale o “onniconfessionale” e qualsiasi restringimento a questa
apertura si traduce pericolosamente in minore democrazia.
Se ti è piaciuto questo post, clicca sul simbolo della moschina che trovi qui sotto per farlo conoscere alla rete grazie al portale Tze-tze, notizie dalla rete
Nessun commento:
Posta un commento