venerdì 22 febbraio 2013

Lo tsunami di Grillo travolge i partiti. Ma chi ricostruisce?

E' il tema del giorno, della settimana, dell'intera campagna elettorale. IL M5S sta arrivando come uno tsunami sulla politica tradizionale. I sondaggi li danno come minimo al 15% ma si mormora di un possibile sfondamento di quota 20. Un risultato incredibile, per quanto ormai largamente preannunciato.  Almeno dalla vittoria a Parma, Grillo è stato l'incubo dei partiti tradizionali, eppure nulla è stato fatto per fermalo. Non la riforma della legge elettorale - soprattutto grazie a un PD tronfio che credeva di vincere in scioltezza e ora rischia la riedizione del 2006 - non un vero rinnovamento della classe politica, addirittura è tornato in campo lo zombie Berlusconi. E i cittadini non ne possono più, vedono in Grillo l'unico volto nuovo, e l'unico che promette un vero rinnovamento, prendendo a calci nel sedere tutti quei politici che in Parlamento hanno ormai messo le radici mentre l'Italia affonda nella recessione e nella disperazione.
Comprensibile dunque la rabbia degli elettori, col solito teatrino elettorale, accuse, contro accuse, voto utile, dopo aver governato d'amore e d'accordo per un anno. Balle, controballe, e tanta propaganda. Ma se è vero che la protesta è davvero il minimo in questi casi, è anche vero che il voto per Grillo apre altri scenari ed altri dubbi.
La prima cosa è sapere cosa farà il M5S con tutti i suoi voti e i suoi parlamentari. Alcuni punti del programma sono chiari - ed in parte ricordano neanche tanto da lontano quello proposto da altri partiti. Ma manca una linea politica. Come si voterà sulla cittadinanza ai figli degli immigrati? Come sulle Unioni civili? E soprattutto, sulle finanziarie lacrime e sangue che ci aspettano, quale è la posizione di Grillo&C.? Tasse più basse, ma per chi? E coperte con che tagli? Sicuro non bastano quelli alla politica. Rigore fiscale o politiche espansive? Inflazione? I grillini cavalcano la crisi dell'attacco a Equitalia, ma come la si può cambiare/sostituire? E l'IMU? E soprattutto, come riduciamo il debito?
Tutte cose su cui gli elettori del M5S sono confusi. E non solo gli elettori. A quanto è dato sapere, anche gli eletti - che nessuno conosce, e cui quindi dovremmo dare una delega in bianco sulla base della fiducia nel leader, una cosa un po' alla Berlusconi...- appunto anche gli eletti su questi temi fondamentali non hanno un pensiero unico. Un bel problema! L'attacco alla vecchia politica frutta molto voti ed ha le sue ragioni, ma non basta per governare, e non basta nemmeno per fare opposizione. A meno che non si pensi che la funzione legislativa sia limitata al controllo degli sprechi, ottima cosa ma nel 2013 abbiamo probabilmente bisogno anche d'altro.
E poi, infine, il voto per Grillo è, come dice lui, un voto post-ideologico. Nessuna differenza tra destra e sinistra, e quindi si parla con tutti, da ex-comunist a Casa Pound. Un partito, scusate, movimento, omnibus, buono per tutte le stagioni, per tutti i climi. Ma che dà una rappresentazione della realtà falsata. Pensare che nel mondo di oggi non ci sia destra o sinistra è pura follia. In un mondo, in una Italia, in cui la diseguaglianza sta raggiungendo vette altissime, in cui la scuola pubblica e la sanità sono sotto attacco, in una Europa in cui viene richiesto ai lavoratori di pagare il conto per le banche, in cui la disoccupazione strutturale viene usata come strumento per rilanciare la profittabilità delle imprese, in un mondo in cui i fenomeni migratori diventano sempre più incessanti, ed in cui i nazionalismi rischiano di tornare a livelli esasperati, pensare che si possa andare oltre destra e sinistra è assurdo e ingannevole.
Certo, bisogna ricostruire la sinistra che non può essere quella neoliberista degli anni 90 e non può essere nemmeno quella che vota Monti e la riforma Fornero. Ma non si può certo cominciare a costruirla con chi non è nemmeno interessato ai grandi temi della sinistra.
Va bene protestare, ma almeno che la protesta sia utile!

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3 commenti:

  1. http://www.beppegrillo.it/2013/02/i_partiti_copia_e_incolla.html#commenti

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  2. I partiti copiano in modo spudorato il MoVimento 5 Stelle. Sono persino imbarazzanti quando dicono che "vogliono uscire dal buio" (Gargamella 17 febbraio in piazza del Duomo) o proclamano che "nessuno resterà indietro" (pdmenoelle). Slogan presi pari pari dai manifesti del M5S. Oltre agli slogan copiano pure il programma, come lo psiconano che ha detto (tenetevi forte) che la politica si fa per passione e non per soldi, che i suoi parlamentari (suoi in quanto scelti da lui personalmente) si ridurranno lo stipendio e faranno solo due legislature...

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  3. Ma secondo te è un programma dire che la politica si fa per passione e non per soldi? Il programma è un'altra cosa e purtroppo il M5S è molto carente su alcuni punti fondamentali - fisco, politica industriale, lavoro, riduzione del debito. Senza questi non si governa - e va beh - ma non si fa neanche opposizione nell'Europa di oggi, nell'Italia di domani

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