L'inazione politica del PD ha colpito ancora. Candidati semi-segreti che escono sui giornali per poi non essere né smentiti nè confermati. Incontri con Berlusconi per parlare di presidenti, perché bisogna garantire tutti. Ma soprattutto liti nel partito, una parte tifa Prodi, un'altra Finocchiaro, e i cattolici vogliono Marini. Con in mente soprattutto quello che succederà dopo l'elezione, dimenticando, a volte, che il Presidente rimarrà in carica 7 anni e non 3 mesi. Non proprio un bello spettacolo, con il nome del candidato che rimane un segreto fino alla fine, manco fosse il gioco dei pacchi. Bell'esempio di politica nuova.
Dopo aver sperimentato con successo il metodo Boldrini-Grasso il PD sembra aver dimenticato l'unico vero successo portato a casa da mesi a questa parte. Lasciando così l'iniziativa a Grillo, che con le sue primarie ha scavalcato il PD a sinistra e con mossa intelligente ha proposto candidati super partes ma politicamente riconducibili al campo progressista. Un modo per andare a vedere le carte del campo avversario.
Gabanelli, Strada, Rodotà: 3 nomi di alto profilo. I primi due ottimi esponenti della società civile, persone serissime, ma forse non troppo adatte al ruolo di Presidente. Rimane Rodotà su cui Grillo ha già speso parole di stima e di possibile accordo. Al momento nel silenzio tombale, drammatico del PD. Votarlo sarebbe la scelta più intelligente, più giusta. Certo, rischia di diventare una scelta debole perché imposta da altri, ma questo è il prezzo che si paga ad aspettare troppo. Forse Rodotà che sostiene il referendum a Bologna per togliere i finanziamenti alle scuole private, quello stesso Rodotà che si batter per i beni comuni contro la mercificazione dei diritti è un candidato scomodo per il PD, o almeno per una sua parte. Ma è un candidato che gran parte degli elettori di sinistra apprezzerebbe, che garantirebbe cittadini e Costituzione e non solo un qual certo ceto politico. Un candidato che potrebbe aprire nuove prospettive anche di governo del Paese, una convergenza su un cambiamento vero.
Non è troppo tardi per votarlo.
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