domenica 28 aprile 2013

Il PD ostacolo al cambiamento

di FM

Vivo la designazione di questo governo con totale indifferenza. Gli ultimi fatti politici salienti si sono consumati nell'arco di tempo fra la candidatura Marini, l'affondamento della candidatura Prodi, e la Canossa davanti a Napolitano. Il resto era scritto, ed i dettagli sono appunto dettagli. Ad un risultato elettorale che (con incoerenze, difficoltà e quel che si vuole) chiedeva massimo rinnovamento, il sistema politico ha risposto con la massima conservazione. Hanno evitato di simboleggiarlo con un governo Amato-Violante-Berlusca-Brunetta. Ma con tutto il rispetto (che è maggiore di quello della media di chi scrive e legge questo blog), la Bonino o Josefa Idem non spostano di una virgola il fatto che la sostanza politica del governo è la stessa del governo precedente – PD-PDL con Napolitano garante. Le politiche seguiranno.

Il fatto per me nuovo, che nessuna Idem mi farà dimenticare, è che il PD poteva scegliere di fare una cosa radicalmente diversa convergendo su Rodotà e sostenendo un governo per fare i suoi "otto punti", ed ha invece scelto la conservazione assoluta (di ciò cui si era sempre fermamente opposto, a parole). Anche per i ciechi e i sordi (come me) è ormai chiaro che il PD non è e non potrà mai essere un partito riformista, e che è un ostacolo a qualsiasi prospettiva di rinnovamento. Un partito che va per quanto possibile disarticolato per far nascere qualcosa di nuovo. Non capisco come i vari Fassina non siano ancora usciti. La scissione (o anche il dignitoso abbandono, da soli) mi paiono le uniche opzioni per gente che ha tenuto le loro (mie) posizioni fino ad oggi. Non è escluso che per andare al governo in futuro la sinistra debba poi negoziare con il PD di Letta, Gentiloni, ecc. – ma senza più l'equivoco della comune militanza.

Di fronte a questo fatto politico, anche la mostruosa prova di incompetenza fornita dal personale politico del PD nel periodo post-elettorale perde importanza. Però non ricordo nulla di così spettacolare da quando seguo la politica – ottimo in particolare il no a Rodotà "perché candidato divisivo", con un PD che secondi dopo si è disintegrato nella cannibalizzazione reciproca delle correnti e che si appresta ad una scissione… Da spaccarsi dalle risate, non fosse che così ci hanno rimesso nelle mani della stessa oligarchia di prima per un bel po' di tempo.

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