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mercoledì 12 ottobre 2011

Sanatoria truffa
Di Simone Rossi

Circa due settimane fa abbiamo riportato la notizia di due lavoratori di origine straniera arrampicatisi su una ciminiera in zona San Siro, Milano, dove sono rimasti sino al 2 ottobre. Come molti altri nella loro situazione, i due uomini protestavano per la mancata concessione del permesso di soggiorno a coloro che avevano aderito alla sanatoria per colf e badanti del 2009. Come dichiarato dal sindacato CUB di Milano all'inizio di questa forma di presidio, la sanatoria ha rappresentato una truffa, che ha giocato sulla disperazione di chi é disposto a tutto per ottenere la regolarizzazione della propria presenza in Italia, a tutto vantaggio dello Stato, che ha riscosso i contributi previdenziali per l'emersione dal "nero", e delle organizzazioni che hanno funto da intermediarie nella presentazione delle domande di sanatoria.

A seguito della richiesta di alcuni lettori che hanno voluto chiarimenti sulle modalità con cui si e configurata la truffa, segnaliamo il rapporto pubblicato dall'associazione Naga, che promuove e tutela i diritti di tutti i cittadini stranieri, rom e sinti, in collaborazione con ARCI, Comitato Inquilini Molise Calvairate Ponti e Immigrati Autorganizzati. Il rapporto é il risultato di un'indagine su un campione di 438 cittadini stranieri che inoltrarono richiesta di sanatoria nel 2009 e che ancora oggi, dopo aver speso mediamente €3000 per la richiesta di regolarizzazione, a distanza di due anni attendono ancora una risposta.
Il rapporto, o un riassunto, può esser reperito all'indirizzo: http://www.naga.it/index.php/notizie-naga/items/truffasi.1304.html

Come spiega Pietro Massarotto, presidente del Naga, nella sua introduzione, la questione della sanatoria-truffa é rivelatrice di un'impostazione errata del sistema di regolazione dei flussi migratori, che non prevede forme strutturate e chiare di regolarizzazione di chi già risiede nel Paese. Un'impostazione che ad oggi nessuno dei partiti con rappresentanti nel Parlamento ha dichiarato di voler modificare, per renderla più coerente alla realtà dell'immigrazione e dei processi che sottendono ad essa.

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lunedì 26 settembre 2011

Voci dal cielo
Di Simone Rossi

Da sabato 10 settembre due immigrati in attesa di regolarizzazione sono sulla ciminiera della centrale termica che serve le case popolari di piazza Selinunte, nel quartiere San Siro a Milano. Oggetto della loro protesta il mancato ottenimento del permesso di soggiorno dopo la sanatoria del 2009 (legge 102/09). La sanatoria avrebbe dovuto permettere a decine di migliaia di lavoratori di emergere dal lavoro nero e dall'irregolarità, ma due anni di distanza molti di loro sono ancora in attesa del permesso di soggiorno. Lo stesso 10 settembre alcune organizzazioni di immigrati hanno organizzato un presidio presso la Prefettura di Milano per porre l'attenzione sul problema e chiedere una risoluzione.

Secondo la Confederazione Unitaria di Base, CUB, di Milano la sanatoria è stata nei fatti una truffa che ha spinto migliaia di immigrati irregolari a spendere soldi nella speranza di un permesso di soggiorno mai emesso, mentre ha ingrassato lo furono truffati lo Stato e gli intermediari tra contributi INPS e costi, gonfiati, per le pratiche di regolarizzazione. Dopo analoghe proteste da parte di immigrati esasperati a Brescia ed a Milano lo scorso anno, le prefetture, su pressione di alcune sigle sindacali e partiti, presero l'impegno a trovare una soluzione. Tuttavia nulla è cambiato da allora ed il silenzio è caduto sulla gestione scandalosa della sanatoria, ragion per cui la protesta è ripresa, con l'occupazione della torre.

La situazione di precarietà in cui questi lavoratori vivono rende loro difficile se non impossibile poter svolgere una vita normale, cercare un lavoro regolare e dignitoso. Nuovamente le istituzioni italiane mostrano di non aver alcun reale interesse verso la lotta al lavoro nero ed al contrasto dello sfruttamento di manodopera per lo più straniera. Evidentemente la sanatoria ha rappresentato più un momento per rimpolpare le casse pubbliche e per coltivare vecchie e nuove clientele sulle spalle dei lavoratori, anziché per sottrarre all'irregolarità manodopera altrimenti sfruttata e ricattabile.

Maggiori informazioni sulla protesta al sito:

http://immigratimilano.blogspot.com/2011/09/tutti-in-piazza-selinunte-zona-s-siro.html


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