lunedì 22 agosto 2011

Cuatrovientos
Di Monica Bedana


Il gran discorso pubblico del Papa a Madrid se l'è portato via il vento. Ironia della sorte, il luogo in cui ha tentato di pronunciarlo si chiama Cuatrovientos. E per la posterità cattolica rimarrà il ricordo di quel silenzio calato all'improvviso su oltre un milione di persone arse dal sole, bagnate dalla pioggia e spazzate via dal vento in uno scenario degno di tutte e sette le piaghe d'Egitto.

Per la posterità laica, di questa visita papale rimarranno invece silenzi ben più pesanti, come quelli nati dalla furia di zittire la coscienza civile a base di manganellate. O dall'incongruenza di un Papa che chiede “radicalità cristiana” di fronte al rifiuto della fede ma non sa posizionarsi in modo altrettanto radicale sulla questione, cruciale per questo Paese, della fine dell'Eta.

Cuatrovientos e la Puerta del Sol si son visti trasformati in questi giorni in luoghi simbolo di irriconciliabili rivendicazioni, rivelando che il profondo malessere sociale scaturito dalla crisi economica è maturato a tal punto da aver la forza di scardinare l'idea storica della Spagna come baluardo del cattolicesimo. E anche questa controversa, forse inopportuna, sicuramente ostentata e caotica Giornata Mondiale della Gioventù andrà valutata, da oggi, in termini di voti per le prossime elezioni. Solo il 20 novembre sapremo che conseguenze avrà per le urne quest'esigenza impellente di uno Stato laico che nulla possa distogliere dal cittadino.

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