Il movimento 5 stelle è ormai un fenomeno politico rilevante e merita quindi qualche
considerazione. Alcune delle istanze che porta avanti sono condivisibili e, in qualche maniera, si puòpure capire il rifiuto a stringere alleanze, che potrebbe essere un pungolo importante per i partiti del
centro-sinistra: non ci si può più accontentare del meno peggio. Non starò dunque a stigmatizzare
il movimento per le sconfitte del centrosinistra in Piemonte e Molise, anzi. Nè mi soffermerò sulla
parificazione – invero forzatissima – che Grillo fece tra Moratti e Pisapia.
Epperò il movimento 5 stelle non può convincere e rappresenta, a mio parere, dei voti di protesta
fine a sè stessi e dunque, per definizione, deleteri. Partiamo da cosa manca: non una parola su come
uscire dalla crisi. Non può sorprendere da un partito o movimento che si dichiara post-ideologico.
Senza ideologie, cioè visioni del mondo, è difficile saper dare una chiave di lettura a fatti complessi e
dunque trovare le soluzioni. Non a caso il movimento si presenta agguerritissimo su micro-problemi
(che non vuol dire poco importanti!) in cui spesso un pò di buon senso può bastare per dire cose
condivisibili, dalla TAV all’uso delle biciclette. O alla denuncia degli intrighi del grande capitale.
Ottime idee per prendere voti a livello locale, poco o nulla quando si tratta di risolvere i problemi
nazionali, non parliamo di quelli europei.
Per far fronte a questo problema, Grillo si affida al populismo anche piuttosto becero. Semplifica
a spanne grossi problemi senza apprezzare le sfumature che fanno la sostanza delle cose. Insulta
ed aizza la folla. L’ultimo caso è il linciaggio mediatico del consigliere regionale del movimento in
Emilia-Romagna, additato al pubblico ludibrio solo per aver richiesto un aiuto in favore dell’Unità che
rischia di chiudere. Ma non è certo la prima volta, con Grillo che ha ingiuriato tutti quelli che con lui
avevano fatto un pezzo di strada, da Vendola a De Magistris.
D’altronde Grillo si presenta come un duro e puro, e ci puoi essere amico finchè accetti tutto quello
che dice, senza se e senza ma. Appena sgarri sei fuori, col furore tipico dei movimenti oltranzisti. E
come gli oltranzisti viene fatta di tutta l’erba un fascio. Tipico è il caso del finanziamento pubblico a
giornalie partiti. In entrambi i casi ci sono degli insostenibili scandali: si finanziano giornali inesistenti
come l’Avanti di Lavitola e si continuano a rimborsare le spesi folli delle campagne elettorali. Giusto
intervenire. Ma assai ingiusto dire che dati questi scandali vadano soppressi il fondo per l’editoria e
il rimborso elettorale. A Grillo che tanto critica il capitalismo attuale sembra piacere un pò troppo
il mercato selvaggio. Solo i giornali con molta pubblicità possono stare in edicola, solo i partiti con
finanziatori molto danarosi possono presentarsi alle elezioni. Il modello americano nella sua versione
più selvaggia.
Si rendono davvero conto gli elettori di Grillo che senza soldi pubblici solo i ricchi potrebbero farsi
un partito? E che comunque la sproporzione di mezzi comporterebbe che solo i partiti dei ricchi
avrebbero reali potenzialità di vincere le elezioni? Non sarebbe tanto più semplice fissare per legge
un massimo di spese elettorali (rimborsabili) e costringere tutti i partiti ad adeguarsi? E che dire dei
giornali? Pensa Grillo che solo quelli capaci di farsi un blog per i fatti loro debbano avere la possibilità
di parlare?
Se il discorso è questo – sopravvive solo chi è bravo, come ad esempio il Fatto Quotidiano – perchè
non estendere tale principio ad altri campi. Università private finanziate dalla capacità di attrarre
fondi. Ospedali privati con il pubblico pagante che decide quali sono i migliori. E via dicendo. Invece
la società ha dei costi che vanno finanziati pubblicamente e non possono essere lasciati al mercato.
Sanità ed istruzione sono tra questi, ma certo lo è anche la politica, bene pubblico per eccellenza. La
via di Grillo è semplicemente la via per l’oligarchia.
Infine lo stile, che in politica è anche parte della sostanza. Sorvolerò sulla costante camicia nera
degli inizi, sostituita ora da un più sobrio bianco, o sul grido di battaglia “Italiani!”, assai sinistro per
chiunque conosca un pò di storia. Ma è inevitabile stigmatizzare gli insulti rivolti a mezzo mondo
e comunque a tutti quelli che non sono d’accordo con lo stesso Grillo. Un “vaffanculo” può essere
anche catartico in alcuni momenti, ma non può diventare lo slogan principale di un movimento
democratico. Nel frattempo Grillo rifiuta qualsiasi discussione con gli avversari, preferendo
imperversare nel web senza contraddittorio. Quindi rifiuta interviste e confronti pubblici, affidandosi
solo a monologhi. Dove l’avevamo già visto questo comportamento? Ah, già, ad Arcore. Grillo da
ottimo comunicatore mischia un pò di celodurismo leghista con lo stile da piazzista di Berlusconi,
cioè i due fenomeni mediatici degli ultimi 20 anni. Ma per quanto di successo, rimangono due
modelli profondamente reazionari, basati sulla leadership carismatica e non democratica, sul
settarismo e sul populismo. Non proprio il nuovo che avanza.
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Dura da troppo il loro gioco di politica-non politica, statuto-non statuto , piattaforma di confronto dove tutto però fa capo ad "un unico titolare. Una cosa │è una piattaforma di confronto, furba,agile nello scegliere per tempo il mezzo vincente attraverso cui esprimersi e potente nello scuotere coscienze (o piuttosto esasperare il malumore italiano diffuso); altra cosa │ê la responsabilità che la scelta di far politica comporta, e che va assunta fino in fondo quando si parla di democrazia.
RispondiEliminaNon si può pretendere di buttar fuori la casta e di proporre in alternativa dei "cittadini infiltrati nelle istituzioni" che spesso offrono l'immagine di persone di buona volontà mandate allo sbaraglio, imbeccate da un'infarinatura dei rozzi concetti del leader massimo, abbagliate dai proclami ma completamente inadeguate alla gestione della cosa pubblica.
Abbiamo visto dai recenti episodi di Bologna, sia per quanto riguarda i finanziamenti all'Unità che per gli stipendi di due consiglieri dell'Emilia Romagna (http://www.corriere.it/politica/12_gennaio_07/stipendi-vitalizi-grillini-lite-trasparenza-muschella_beece0ca-3900-11e1-af60-0a4a95cfbebb.shtml ), che chi all'interno del Movimento azzarda appena a contraddire la voce del padrone viene zittito con metodi drastici;sarà in nome del "confronto"...
La negazione della politica che però fa politica e fa partito e fa cassa pretendendo di essere pura e al di sopra delle parti si sta rivelando in realtà l'ennesima presa per i fondelli di una buona parte degli italiani.
voglio mettere la pulce dentro il vostro orecchio
RispondiEliminaperché il movimento di Grillo solleva certi punti che sarebbe interessante discutere separatamente e che in parte Nicola tratta nel suo pezzo (per esempio quando propone una soluzione più equa sul finanziamento dell'editoria) e che riguardano appunto IL COSTO DELLA POLITICA (diverso a mio avviso da quello della sanità e dell'istruzione) . in particolare modo quando parliamo dei partiti (cosa sono oggi/ la loro utilità/ i loro obiettivi/ la loro struttura interna/ rispetto alla società di oggi eccetera....)
S
Simone,
RispondiEliminala pulce nell'orecchio bisognerebbe metterla ai cittadini...mi sta benissimo che Grillo, in quanto leader di un MOVIMENTO, sollevi -possibilmente con intelligenza e cognizione di causa-certe questioni sociali e risvegli coscienze sopite (tav, inceneritori, nucleare etc...). Non mi va più bene se, senza assumere le regole della democrazia (fondare un partito, elaborare un programma e candidarsi...vogliamo ricordare la pagliacciata di presentarsi alle primarie del PD?)pretende da agitatore esterno ed irresponsabile di influire direttamente su tutto ciò che è bene pubblico, in una specie di "armiamoci e partite". Mi sembra uno sfruttare in modo cinico ed anche piuttosto carogna l'esasperazione cittadina del momento (e anche per questo il Movimento 5 stelle va vento in poppa a colpire e far bottino dove la sinistra è latitante), una corsa folle a smantellare il sistema a cui non corrisponde una proposta costruttiva, in termini politici, altrettanto dirompente. Ciò rischia di diventare l'ennesima anomalia della democrazia italiana.
bella la critica su tutto. niente e nessuno e' incriticabile,
RispondiEliminaaltrimenti e' fascio! italiani!
la camicia nera lo so io perche la metteva, nn c'entra niente con il
fascio. e' una cosa di teatro, come anche la calzamaglia che gia'
metteva, e anche uno come fo', per dire, metteva. non indica un cazzo,
visivamente puo funzionare con la scenografia o piu semplicemente
catalizza l'attenzione verso la voce e quindi il messaggio. teatro off
insegna. cmq, lui la metteva perche gli si pezzanno le ascelle da
paura mentre lincia il pubblico e fa abbastanza schifo da vedersi.
il bloggista quindi ha preso una svarionata, cmq il fatto per esempio
fece dicendo che una delle troiette del berlusa aveva le sue iniziali
tatuate. peccato che erano anche quelle della troietta.
alle volte quando si vede in una direzione sola si incominciano anche
ad immaginarsele le cose.
poi ricordo la censura ad un ex del meetup cacciato perche critico
alla creazione del 5stalle (i suoi video che criticavano il grillo
censurati e chiusi gli account. quello che il grillo stesso denunciava
che mediaset aveva fatto a lui).
di crisi non ne parla, perche attraverso la casaleggio e' collegato a
dei big del mercato globale... senno' chi gli la sosterra' la campagna
elettorale a lui e la sua banda?
"Nel 2004 la Casaleggio annuncia la partnership con Enamics, una
società statunitense fondata nel 1999, leader del Business Technology
Management (BTM).
La Enamics ha come “clienti” potentissime corporation del calibro di:
Pepsico, JP Morgan, Northrop Grumman, US Department of Tresury
(Dipartimento del Tesoro USA), BNP Paribas, American Financial
Group,[13] ecc.
....
E’ molto indicativo venire a conoscenza che l’editore di Beppe Grillo
(nonostante le giustissime campagne contro l’inquinamento ambientale,
le energie alternative, i biocarburanti, l’idrogeno, ecc.) abbia tra i
partner proprio quella banca (JP Morgan), che ha interessi economici
enormi in ogni dove, e soprattutto nel comparto bancario, energetico
e/o petrolifero!
....
Concludo nella speranza che non siano vere le affermazioni di Dino
Risi (che ha diretto Grillo nel film “Scemo di guerra”) al Corsera,
perché secondo il regista, Grillo è più attore adesso che quando
girava film. Non crede affatto a ciò che dice e scrive quotidianamente
nel blog!
Speriamo che si sbagli…
Come pure mi auguro che Beppe Grillo dia un segnale di assoluta buona
fede riprendendo a parlare, sia nel blog che durante gli spettacoli,
di Signoraggio, Poteri forti bancari, Sovranità monetaria, OGM, ecc."
e aggiundo i 25 miliardi di capi massacrati ogni anno, mai una parola,
occome mai??? :)
infine grillo mi sta sul cazzo perche invita i piratini alle sue feste
ma mai dice che la costituzione in islanda se l'e' scritta la gente
mettendosi d'accordo eleggendo dei rappresentanti di tutte le
categorie di cittadini e modificandola via webforum. invece chi ha
scritto il programma di 5stalle? l'ha fatto votare, criticare,
migliorare? allora chi rappresenta?
io non godo anzi mi piacerebbe che veramente questa cosa mi
rappresentasse finalmente nella mia (quasi) totalita', ma cosi non e'.
e' un meno peggio, come dice lui. un po anche coglione da parte mia.
perche chi ora vorra veramente lavorare dal basso, via lista civica,
sara' sbeffiggiato come grillino, autopico, ecc. forse e' anche un po
coglione anche perche grillo alla fine e' un vecchietto un po
alterosclerotico che andava spaccando i portatili nei suoi show.
cmq e' bene essere scientifici e quindi criticare (nei due lati) punto
per punto. meglio dell'origarchia, vero grinnes? ;)
sempre allerta!! europei!!
Luca