E' irritante il governo dei tecnici bocconiani e dei banchieri nella sua costante incapacità di usare il registro adeguato nel linguaggio. Azzeccare il registro significa, per chi parla, sapersi adeguare alla situazione comunicativa; nella maggior parte dei casi è questione di buon senso, di tatto e di sensibilità. Nel caso di un politico (perché Monti politico è o come tale esercita) è sinonimo di arguzia. Nel caso di un presidente del Governo, il registro giusto dovrebbe esprimere sempre l'essenza, la sintesi di tutto il suo programma per il Paese; è con le parole, per prime, che si dimostra di essere all'altezza di una situazione, di un incarico.
Ci vergognavamo come bestie delle barzellette e delle uscite di tono di Berlusconi; poi i più hanno accolto con sollievo l'aplomb di Monti, che almeno nella forma ci risparmiava molte brutte figure di fronte al mondo.
Nella sostanza invece niente è cambiato: questo governo "non sa stare, non sa comportarsi" e, per giunta, esce di tono in modo saccente, tedioso e piscia fuori dal boccale con una frequenza sempre più preoccupante. Ormai non si contano più le dichiarazioni "male interpretate" e le smentite più imbarazzanti delle dichiarazioni stesse.
Ieri il presidente del Governo ha detto a Cernobbio, alla Confcommercio, che la Spagna sta dando a tutta l'Europa motivi di grande preoccupazione perché i suoi tassi di interesse crescono, non ha prestato la minima attenzione ai suoi conti pubblici e ciò può essere contagioso per l'Italia in breve.Eppure solo un mese fa aveva elogiato con enfasi la politica economica di Rajoy a Roma.
"Profondo malessere" immediato a Madrid, che ha obbligato poi Roma ad emettere un comunicato stampa in cui l'Italia "sottolinea la piena fiducia verso il Governo spagnolo", che "non è più focolaio di infezione".
Sí, focolaio di infezione.E se domani in Italia la peste bubbonica dello spread si espande, l'untore sarà Rajoy.
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