domenica 23 dicembre 2012

Monti ha ragione, non è un conservatore. E' un reazionario.

Monti si è scatenato oggi. Soprattutto contro Berlusconi, e questo va sempre bene. Anche se racconta balle quasi al livello del nostro Silvio. Certo son bugie meno crasse, meno volgari, ma sempre bugie. Quando dice che sarebbe demagogia dire che lo spread si è abbassato grazie alla BCE e non grazie al suo governo, dice semplicemente balle. Altrimenti deve giustificare l'innalzamento dello spread dopo il Salva-Italia e dopo la riforma del lavoro, quelle misure che dovevano riconquistare la fiducia dei mercati. Ma è un Monti demagogico, come d'altronde lo sono quasi tutti i liberali. E il suo governo, fatto di slogan, di ricette pre-confezionate, di formulette da libri, senza nessuna attenzione all'economia reale lo dimostrano. E d'altronde se il metro del successo è lo spread basso mentre siamo in recessione e con la produzione industriale a picco, beh, allora forse questo signore non ha le idee tanto chiare in economia come in politica.
Ma poi, dopo l'attacco a Berlusconi, Monti se l'è presa con la CGIL ("La riforma del lavoro è stata frenata da una componente sindacale, che trova difficile evolvere") e Vendola ("Il presidente Vendola... ha detto di me che sono un liberale conservatore. Liberale sì, conservatore sotto molto profili è Vendola"). Altra demagogia in serie. Ma cosa dovrebbe fare la CGIL? Fare gli interessi di Marchionne? E' questa l'idea di sindacato di Monti? E quanto a Vendola, forse sarà pure conservatore, che vuole difendere dei diritti che Monti giudica vecchi. E Monti ha ragione, non è un conservatore, è un reazionario, vuole riportare indietro le lancette della storia. Un pò come sentire De Maistre e Metternich dare dei conservatori ai repubblicani francesi che volevano conservare la Repubblica, invece di tornare indietro alla Monarchia.
E poi, per finire, la retorica sui giovani, il cui futuro non ha svenduto. Cosa abbia fatto lui, non si capisce. Ha aumentato il debito. Li costringe e lavorare fino a 70 anni. Aumenta la disoccupazione sia con politiche restrittive sia con la riforma delle pensioni. Aumenta il precariato e diminuisce i diritti (il vero tesoro a cui ogni giovane avrebbe diritto) con la riforma del lavoro. E ha il coraggio di parlare in favore dei giovani.
Più serio, più onesto, meno offensivo di Berlusconi. Ma Monti rimane un uomo di potere a difesa della banche, dei poteri forti, dei ricchi. Un reazionario.


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