venerdì 1 marzo 2013

Le elezioni e i partiti che mancano

di Camilla Roman

Gli esiti delle elezioni sono state la conferma che l' approccio 'moderato' e 'responsabile' del PD e' stato un fallimento su tutti i fronti, non solo dal punto di vista dei valori ma anche come strategia politica
Per non parlare del fatto che, a parte i messaggi rassicuranti verso Bruxelles,  mancavano totalmente  di un programma con proposte concrete (o se lo avevano comunque hanno fallito miseramente nel comunicarlo)
Devo anche dire che nonostante li supportassi, RC non e' ovviamente la soluzione

Sarebbe dunque il caso di farsi domande fondamentali molto al di la' delle elezioni e del panorama politico in senso stretto - com'e' che siamo arrivati a una societa' dove  abbiamo consumatori anziche' cittadini/elettori? che mancano di capacita'/volonta' di analisi e  confronto, coscienza civica e politica?
Suoneranno di vecchio stampo, ma le attivita' educative e  di dibattito dei vari circoli, cellule, gruppi giovanili dei vecchi partiti etc etc avevano sicuramente un ruolo importante in questo senso. Il fatto che il loro declino abbia coinciso con la crescita esponenziale della televisione commerciale (e certi tipi di modelli culturali che propone(va) ha creato le condizioni ideali per l'avvento del telespettatore-consumatore-elettore.

Il ritorno dei grandi partiti, e altrettanto importante, del desiderio genuino dei politici di confrontarsi con la gente comune senza fare del populismo, mi sembra  sia uno sviluppo da augurarsi (anche se non escluderei il ruolo positivo di movimenti e pensatori al di fuori di essi - purche' non corrano nelle elezioni e rimangano fedeli al loro ruolo esterno che, alla fine, e' la loro forza).

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