mercoledì 28 novembre 2012

Le primarie del meno peggio

E' andato abbastanza bene il primo turno delle primarie con una discreta affluenza - anche se in sostanziale calo rispetto alle ultime volte. Ma 3 milioni di persone che votano meritano rispetto ed è comunque un buon segnale che si faccia la fila per votare, per scegliere. Perché la democrazia, dopo tutto, è anche e soprattutto partecipazione. Occorrerebbe ricordarsene anche dopo le primarie, quando si tratterà di fare delle scelte non solo sui leader ma su quello che ci sarà da fare - e si comincerà a dire che i mercati e che l'Europa vogliono altro. Vedremo.
Ma il dato rilevante mi pare altro, e cioè la mancanza di entusiasmo per questo voto alle primarie. Ancora una volta, l'ennesima in questi ultimi 10 anni e rotti, si vota il meno peggio. Renzi di questa idea ne ha fatto una intera bandiera - "io sono quello che vi libererà della nomenklatura che tanti danni ha fatto all'Italia in questi anni". Ma molti dei votanti per Bersani sono su una linea simile - non vogliono Renzi perché non pensano sia di sinistra, o che addirittura sia di destra. E così ci troviamo nella logica del meno peggio: in pochi ti spiegano perchè hanno votato Renzi o Bersani mentre sono in molti a darti  una spiegazione al contrario - ho votato x perché non voglio y.
Questo rancore, questa paura dell'altro è però un segnale pessimo per la democrazia. Per anni siamo stati costretti a votare qualsiasi cosa passasse il convento per evitare la vittoria di Berlusconi, da Rutelli alle alleanze con Mastella, e via dicendo. E proprio questo meno peggio ci ha portato al tracollo. E questo non è certo successo solo in Italia, ma in tutto il mondo.
Purtroppo queste primarie stanno ripercorrendo la stessa via, e non è certo la maniera migliore per iniziare la cosiddetta Terza Repubblica.

Se ti è piaciuto questo post, clicca sul simbolo della moschina che trovi qui sotto per farlo conoscere alla rete grazie al portale Tze-tze, notizie dalla rete

Nessun commento:

Posta un commento