venerdì 1 febbraio 2013

I carri armati contro la rivoluzione (civile)

Ormai abbiamo capito con chiarezza chi e' il nemico da abbattere in questa campagna elettorale, Ingroia e la sua coalizione di partiti di sinistra. Il perche' e' molto chiaro, sono compagni che sbagliano, anzi, fanno "oggettivamente", come si diceva una volta, il gioco del nemico.
E allora spariamogli addosso, manco fosse la primavera di Praga. Repubblica dedica un articolo un giorno si e l'altro pure ad attaccare i vari candidati. Prima un medico comunista indagato non certo per malaffare (semplicemente una vicenda che vede coinvolti 14 malati e gli effetti delle staminali), poi un sindaco del napoletano messo insieme, nello stesso articolo, all'imputato per camorra Cosentino. Quello che insieme al PD sosteneva il governo Monti, si vede che allora la camorra faceva meno schifo. Soprattutto quando non c'entra nulla con il personaggio in questione che ha idee sul condono edilizio non comunque rispecchiate dalla posizione ufficiale ne' del suo partito (IdV) ne' della coalizione. Bel giornalismo.
Migliorato solo dal titolo su Ingroia che attacca la Boccassini quando e' avvenuto l'esatto contrario, con la magistrata milanese entrata in tackle sciovolato da esplusione contro il leader di RC. Parole piu' che sgradevoli le sue, ma che diventi lei quella attaccata rasenta davvero il ridicolo. E i cannoni li punta anche l'ex eletta PD Lilly Gruber che intitola una puntata del suo improbabile talk-show "la sinistra che fa vincere la destra".
E non basta: la settimana scorsa la CGIL alla sua conferenza programmatica ha invitato solo Vendola e Bersani, escludendo il resto della sinistra. Nonostante quella sinistra fosse al suo fianco quando Camusso&C scioperavano contro la riforma Fornero votata dal PD.

Sarebbe bello se Repubblica facesse le stesse pulci al PD, cosa che invece non avviene. O se i magistrati di area PD avessero lo stesso ribrezzo che nutrono per i magistrati entrati in politica anche per il procuratore Grasso. O se i sindacati invece di fare collateralismo dessero massima voce ai bisogni dei lavoratori, e non dei loro leader. Non sia mai.
In fondo siamo nell'Italia del voto utile, anche se utile non si sa a chi. Voti Vendola e ti ritrovi Monti. Senti la CGIL parlare di lavoro e poi hai il PD contro il referendum sull'articolo 18. Mentre in RC c'e' chi e' a favore del condono, nel PD il segretario e' contro la patrimoniale e a favore del fiscal compact. La trave che hanno negli occhi deve averli davvero acciecati.....

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